Anax: differenze tra le versioni

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Il termine ''wanax'' è presente già in [[dialetto miceneo|miceneo]] con la forma ''wa.na.ka'', mentre ''basileus'' è attestato come ''qa.si.re.u'', che sembra indicare un funzionario di rango inferiore nella gerarchia reale; in [[Omero]] ''anax'' sembra un titolo arcaico usato per gli eroi e gli dei dei tempi antichi piuttosto che per i sovrani dell'età contemporanea.
 
Il termine ''anax'' è attribuito, in particolare, ad [[Agamennone]] e a [[Priamo]], sovrani che esercitavano il loro potere su altri re locali a loro collegati. Questa possibile gerarchia di un ''anax'' che esercita il suo comando su altri ''[[basileus]]'' fa pensare ad una organizzazione politica molto antica risalente probabilmente all'età bronzea della Grecia.
 
Un termine derivato da ''anax'', ''anacteron'', assunse poi il significato di palazzo e lo stesso termine ''anax'' si ritrova come epiteto cerimoniale attribuito al sovrano degli dei, [[Zeus]] che proprio come i re dell'[[Iliade]] esercita il suo potere su gli altri dei a lui subordinati.
 
== La teoria di Jean-Pierre Vernant ==
La figura dell'anax si ritrova nell'opera del filosofo francese [[Jean-Pierre Vernant]]: ''Les Origines de la pensée grecque'' (Le origini del pensiero greco), pubblicata nel 1962.
 
Nell'età [[cultura micenea|micenea]] l'organizzazione sociale faceva riferimento ad una gerarchia al cui vertice era il re come depositario di un potere assoluto esercitato nel palazzo, centro di ricchezza e di potenza militare. Il re, ''wanax'' da cui ''anax''<ref>Nella mitologia greca si ritrova il personaggio di Anax o Anacte, uno dei giganteschi figli di [[Urano (mitologia)|Urano]] e di [[Gea]], rispettivamente indicanti il Cielo e la Terra. Anax aveva poi generato un figlio dal nome di Asterio. Racconti leggendari narrano che proprio da Anax derivasse il nome della terra di Anactoria, di cui il gigante era stato il sovrano. Il suo successore, il figlio Asterio, benché fosse anch'egli un gigante, fu sconfitto dal conquistatore cretese [[Mileto (mitologia)|Mileto]] che diede il suo nome alla città.</ref>, è nello stesso tempo capo politico e supremo sacerdote; egli stabilisce con precisione il tempo dei riti e, sebbene sia assistito da una casta sacerdotale, il suo è in effetti un potere esclusivo e [[carisma (psicologia)|carisma]]tico: solo lui è personalmente in contatto, attraverso riti misteriosi e segreti, con le divinità.
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* Giuliano F. Commito, "Antiche Regalità. Realtà istituzionali e teoria politica in Omero e Sofocle", Quaderni dell'Istituto di Filosofia del Diritto e Dottrina dello Stato, Teramo, 1999.
 
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