Wasif al-Turki: differenze tra le versioni

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Non si sa nulla di più della sua etnia e della sua origine geografica (il [[Transoxiana|Mā warāʾ al-Nahr]]), essendo stato comperato come [[schiavo]] (''[[ghulam|ghulām]]'', o ''[[Mawla|mawlā]]''), verso l'815-16/200 [[Calendario islamico|E.]],<ref>Insieme a [[Itakh|Ītākh]] e ad [[Ashinas|Ashinās]].</ref> dal [[Califfo]] [[abbaside]] [[al-Mu'tasim|al-Muʿtaṣim]], ai cui ordini egli rimase sempre fedelissimo, sembra come "armiere" (''zarrād'').<ref>Matthew S. Gordon, '' The Breaking of a Thousand Swords'', pp. 19 e 23.</ref>
 
Secondo l'esame fatto da [[Hugh Kennedy]]<ref>''The Armies of the Caliphs'', p. 118.</ref> la prima fonte a parlare di Waṣīf sarebbe [[al-Ya'qubi]] nel suo noto ''Kitāb al-buldān'' (Il libro delle contrade),<ref>Scritto nell'890 circa, quando il califfato sarebbe tornato a [[Baghdad]].</ref> in cui sarebbe indicato, nella nuova capitale di [[Samarra|Sāmarrāʾ]], come uno dei ''quwwād''<ref>Pl. di ''qāʾid'' (ufficiale delle forze califfali).</ref> [[Turcico|turchi]], originari dell'[[Asia centrale]], così come Ashinās, Ītākh, Khāqān ʿUrṭūj, [[Afshin|al-Afshīn]] o [[Bugha il Vecchio]], tutti al servizio di al-Muʿtaṣim e presto a capo dei reggimenti dei Farāghina (composta cioè dai militari originari del [[Fergana]]), dell'Ushrūsaniyya (vale a dire dei militari delle aree gravitanti sulla pianura dell'[[Ushrusana|Ushrūsana]]) e dell'Ishtākhaniyya (formata con soldati provenienti delle regioni dell'[[Ishtakhan|Ishtākhan]], in [[Khorasan|Khorāsān]]).
 
Reso quasi subito uomo libero da al-Muʿtaṣim, la sua carriera militare fu rapida e - come per tutti gli altri comandanti turchi - notevolmente redditizia, potendo vantare ricche proprietà a [[Isfahan]] e ad [[Hamadan]].<ref>M. Gordon, 120-1.</ref>
 
==Note==