Wasif al-Turki: differenze tra le versioni
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==Durante l'anarchia di Samarra==
Nel corso della cosiddetta [[Anarchia di Samarra]] Waṣīf ebbe modo di mettersi in luce ulteriormente.<br>
Durante il califfato di [[al-Musta'in (Abbaside di Samarra)|al-Mustaʿīn]], convinse infatti il califfo, unitamente a [[Bugha al-Sharabi]] (il Giovane), perché abbandonasse [[Samarra|Sāmarrāʾ]] alla volta dell'antica capitale abbaside. La fazione turca a loro avversa reagì però nominando califfo [[al-Mu'tazz|al-Muʿtazz]] e [[Guerra civile (865–866)|ponendo sotto assedio Baghdad]] nell'[[865]].<ref>Il primo assedio si era svolto tra l'agosto dell'812 e il settembre dell'813, al termine della [[Guerra civile tra al-Amin e al-Ma'mun|guerra civile tra al-Amīn e al-Maʾmūn]], con l'espugnazione della "Città della Pace" da parte del generale [[persia]]no [[Tahir ibn 'Abd Allah|Ṭāhir b. ʿAbd Allāh]], l'uccisione di [[al-Amin|al-Amīn]] e la vittoria di [[al-Ma'mun|al-Maʾmūn]].</ref>
La sua figura di importante esponente della classe dominante ebbe modo di mostrarsi quando nell'[[841]] morì il Califfo [[al-Wathiq
Lo si ritrova infatti intorno al suo capezzale di morte, insieme a tutti i principali collaboratori di al-Wāthiq: il [[vizir]] Ibn al-Zayyāt, al giudice supremo (''qāḍī al-qudāt'') Aḥmad b. Abī Duʾād, a [[Itakh|Ītākh]], a ʿUmar b. al-Faraj, ad Aḥmad b. Khālid Abū l-Wazīr e a [[Bugha al-Sharabi|Bughā il Giovane]] (o "al-Sharābī").
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