Il 22 febbraio [[2014]] viene nominata [[Ministro dello Sviluppo Economico]] nel nuovo governo di [[Matteo Renzi]].
Dopo la sua nomina, per evitare potenziali conflitti di interessi, rinunicia a tutti gli incarichi operativi dellenelle imprese controllate dalla famiglia, che partecipano ad appalti pubblici ed intrattengolointrattengono importanti relazioni commerciali con le aziende controllatedi dalloproprietà statostatale.<ref>Alberto Crepaldi, ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/23/governo-renzi-tutti-i-conflitti-di-interessi-del-neo-ministro-federica-guidi/891162/ Governo Renzi, tutti i conflitti di interessi del neo-ministro Federica Guidi]'', ''Il Fatto Quotidiano'', 23 febbraio 2014.</ref><ref>In particolare la carica di vicepresidente con la delega sugli acquisti di [[Ducati Energia]] e di membro del consiglio del Fondo italiano d'investimento.</ref>. Nonostante la rinuncia, [[Stefano Fassina]] ha rilevato come il potenziale conflitto di interessi permanga e sia molto evidente.<ref>Roberto Mania, ''[http://www.repubblica.it/politica/2014/02/23/news/governo_renzi_grana_guidi-79396632/ Guidi, prima grana per Renzi: quella cena a casa di Berlusconi e l'azienda in affari con lo Stato]'', ''la Repubblica.it'', 23 febbraio 2014.</ref>