Endecasillabo: differenze tra le versioni

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m La cesura: prosa e typos
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Il punto che separa i due emistichi si definisce '''cesura''' (dal latino ''caedo'' = taglio). Se la cesura è particolarmente forte spezza il verso in due parti, ''ma mai una parola a metà''.
 
Tutti gli endecasillabi hanno una cesura, lache differenzapuò staessere nelo farlano fatta sentire odurante la declamazione del menoverso.
Esistono vari tipi di cesura :
 
*Si ha una '''cesura maschile '''quando cade dopo un verso tronco: </br>
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''l'incontro di due accenti consecutivi (cavali'''èr''' '''àr'''me) è possibile soltanto in presenza di cesura, che rende infatti obbligatoria una breve pausa.''
 
*La '''cesura femminile''' o '''italiana''' si verifica nel caso in cui l'accento cada su una parola piana,. Dato che la cesura non tronca mai una parola, quindiviene si spostaspostata alla fine della parola stessa: </br>
{{Quote|fu stabilita per lo loco santo| Dante - inf II - v. 22 }}
{| {{prettytable|text-align=center}}
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*La '''cesura lirica ''' si ha quando la terza sillaba è tonica e la 4° èquarta atona:</br>
'''
{{Quote|che nel lago del cor m'era durata| Dante - Inferno}}
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Tuttavia in italiano la cesura non è una regola matematica.
E'È pero'però buona norma sottolineare tale pausa metrica quando è in corrispondenza delle pause sintattiche (identificate dai [[segni di interpunzione]]), e quando è utilizzata volutamente ''ad hoc'' per creare un qualche tipo di effetto metrico.
 
== Endecasillabi non comuni ==