Salviano: differenze tra le versioni

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Salviano era collegato a Livorno da una via (l'attuale [[Stradario di Livorno|via di Salviano]]) la cui presenza risulterebbe anteriore addirittura alla costruzione della città fortificata del [[Bernardo Buontalenti|Buontalenti]] - [[XVI secolo]].
 
Per tutto il [[Medici|periodo mediceo]] i territori della frazione si rivelarono tra i più fertili della città e quindi furono caratterizzati dallo sviluppo di numerose colture agricole, con la creazione della "Tenuta di Salviano, Tregolo e Cala Mosca" e della fattoria della "Leccia", appartenente agli Sproni, che si trovava sulla destra della strada che diretta verso la [[Valle Benedetta]]. Quest'ultima fu eretta nel [[1690]] sulle rovine dell'antico eremo di Santa Maria di Caprolecchio risalente al [[1256]]. Le porte dell'edificio principale, scolpite a bassorilievo, sono quelle della [[Chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|chiesa dei Greci Uniti]]. Sul lato sinistro della strada vi era la fattoria dei Grifoni, antico ospizio dei certosini di [[Calci]], detto ''La Grancia''; da qui si spedivano le vettovaglie per la certosa della [[Gorgona]] con una barca battente propria bandiera rappresentante la Madonna e i santi Bruno e Gregorio.
 
Durante il dominio [[Lorena (dinastia)|lorenese]] l'abitato si ingrandì fino a congiungersi con la città presso la [[Mura Leopoldine|Porta San Leopoldo]], nella zona dell'attuale [[Stradario di Livorno|piazza Damiano Chiesa]].