Francesco Crispi: differenze tra le versioni

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[[File:Statue de Giordano Bruno (Rome) (5974704116).jpg|thumb|float|160px|La statua di [[Giordano Bruno]] a Roma, voluta da Crispi e rivolta in segno di ammonimento verso il Vaticano.]]
 
Calata la tensione con la Francia, il presidente del Consiglio si concentrò sulla politica interna. Egli temeva che Roma fosse ancora tentata dal potere temporale dei papi, per cui, quando il sindaco della capitale [[Leopoldo Torlonia]] si recò nel 1887 in visita al vicario pontificio per il giubileo di Leone XIII e si genuflesse, Crispi fece in modo di destituirlo. Così come la inaugurazione del 1889 della statua dell’eretico [[Giordano Bruno]] ad opera di [[Giuseppe Ferrari]] espresse l’intenzione di Crispi, che fu membro della loggia romana "Propaganda massonica" del [[Grande Oriente d'Italia]], di imprimere su Roma il suggello della modernità<ref>{{Cita|Duggan|pp. 655-658}}</ref>.
 
Nello stesso anno entrava anche in vigore il [[Codice penale italiano del 1889|nuovo codice penale]] che abolì la pena di morte e sancì formalmente il diritto di sciopero. Il grosso del lavoro era stato fatto prima che Crispi arrivasse alla presidenza del Consiglio, e poiché era stato Zanardelli a compierlo, la riforma portò il suo nome<ref>{{Cita|Duggan|p. 659}}</ref>.