Robert Gallo: differenze tra le versioni

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Duranti gli studi, ben presto si accorge di essere interessato alla ricerca e nel [[1961]], grazie ad una borsa di studio estiva, inizia a lavorare ad [[Harvard]], dove conosce Alan Erslev, colui che lo introdurrà nella ricerca.
È proprio in questo periodo che Robert Gallo scrive la sua prima pubblicazione riguardo alle risposte di alcuni pazienti alla deprivazione di ossigeno. In seguito lavora per due anni all' Università di [[Chicago]]<ref>{{cita|Gallo|p. 43|gallo}}.</ref>, famosa per gli studi di embriologia, per poi approdare al National Cancer Institute, famoso centro di ricerca.
 
I suoi primi tempi in tale centro sono piuttosto duri poiché, destinato al reparto di leucemia infantile, Robert spesso si imbatte in casi di pazienti ormai terminali, constatando in prima persona i limiti della medicina.<ref>{{cita|Gallo|p. 49|gallo}}.</ref>
Nel [[1966]] si crea l'opportunità di effettuare la ricerca sul fattore di crescita dei [[globuli bianchi]], con grandi professionisti come Seymour Perry]e Breitman, bio-chimico da cui imparò molto.<ref>{{cita|Gallo|p. 51|gallo}}.</ref>
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L'ambiente in cui vive Robert è assai stimolante. Infatti, proprio nel [[1970]], Gross annuncia la scoperta di nuovi virus capaci di procurare [[tumori]] e leucemie e anche Jerret, lavorando in questo campo, scopre dei virus in grado di rallentare lo sviluppo delle cellule.<ref>{{cita|Gallo|p. 83|gallo}}.</ref>
Inoltre Gallo, nel maggio del 1970, partecipa ad un congresso tenuto a [[Houston]] da [[Howard Temin]], riguardo alla presenza di alcuni virus in grado di trasformare l'[[RNA]] in [[DNA]] ( Trascrittasi inversa), rimanendone particolarmente colpito.
Nello stesso periodo anche [[David Baltimore]] intrapende queste stesse ricerche. Così Robert decide, con grande determinazione e coraggio, di dedicarsi alla ricerca sui virus per i successivi dieci anni.<ref>{{cita|Gallo|p. 90|gallo}}.</ref> Nel [[1976]] Doris Morgan, una ricercatrice del laboratorio di Gallo, riesce a far crescere in provetta i [[linfociti]].
 
Nel [[1976]] Doris Morgan, una ricercatrice del laboratorio di Gallo, riesce a far crescere in provetta i [[linfociti]]T. T.Ruscetti e Morgan individuano un nuovo fattore di crescita dei [[linfociti T]], poi isolato ed identificato con il nome di [[IL-2]] interleuchina 2. Questa scoperta gli permette di isolare i linfociti T e di studiare i virus che li riguardano come: la [[leucemia]] o [[HTLV]], primo retrovirus individuato nell'uomo, studiato approfonditamente anche da un gruppo di ricercatori di [[Kyoto]]. Nel 1982 Robert Gallo riceve il celebre premio Lasker: "per il suo studio pionieristico che ha portato alla scoperta del primo virus umano a RNA causa di tumori, di alcune leucemie e [[linfomi]]".
 
==La ricerca sull'HIV==
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Nel [[1982]] Gallo viene a conoscenza dell'[[Aids]] e, dopo un iniziale disinteresse e presa di distanze, che lo portano a declinare l'invito di Jim Curran, nel febbraio 1982, di investigare sul virus mortale che stava mietendo vite a Los Angeles e New York, nonostante sia impegnato in lavori di approfondimento dell'HTLV decide di utilizzare, nell'estate del 1982, parte delle risorse del suo gruppo di scienziati per gli studi di questa nuova [[patologia]] in rapida espansione e con pesanti risvolti sulla pubblica opinione dei cittadini e dei pazienti americani.<ref>{{cita|Gallo|p. 95|gallo}}.</ref>
Robert, studiando i malati di Aids, nota un calo vertiginoso dei globuli bianchi e si ricorda che Jerret, in uno dei suoi studi, aveva scoperto un virus che portava all' immuno-deficienza. Così comincia a condividere la convinzione dei ''[[Centers for Disease Control and Prevention]]'' (CDC) di Atlanta, che questa patologia sia causata da un virus.<ref>{{cita|Gallo|p. 143|gallo}}</ref>
 
Intraprende diversi esperimenti cercando di trovare una conferma a questa sua ipotesi. Sebbene i primi esperimenti non si concludano a buon fine, attorno alla metà del [[1984]] diverse colture risultano positive alla trascrittasi inversa.
Una squadra francese dell'[[Istituto Pasteur]] di [[Parigi]], guidata da [[Luc Montagnier]], pubblica nel [[1983]] un articolo su [[Science]] descrivendo un retrovirus cui danno il nome di LAV (virus associato alla linfoadenopatia), isolato in un paziente a rischio di AIDS.
Il 4 maggio 1984 Gallo ed i suoi collaboratori pubblicano quattro articoli sulla Rivista Science, cercando di dimostrare il collegamento dell'Aids con il virus del HLTV, scoperto dallo stesso Gallo.<ref>{{cita|Gallo|p. 173|gallo}}.</ref>
Gallo riceve il suo secondo Lasker Award nel 1986, "per la determinazione che i retrovirus, oggi conosciuti come HIV-1, sono la causa della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS)". Egli è l'unico destinatario di due premi Lasker.
 
Nel [[1995]] Gallo pubblica la scoperta che le chemochine, una classe di composti presenti naturalmente, sono in grado di bloccare l'HIV e arrestare la progressione dell'AIDS. Questa scoperta viene proclamata dalla Rivista Science come una delle più importanti innovazioni scientifiche. Le [[chemochine]] giocano un ruolo determinante nel controllare la progressione dell'infezione da HIV; fanno comprendere meglio come agisce il sistema immunitario umano contro l'AIDS orientando la ricerca clinica sul possibile l'utilizzo di una classe di farmaci per trattare l'HIV.<ref>{{cita|Gallo|p. 183|gallo}}.</ref> Il team di Gallo, presso l'Institute of Human Virology, svolge un programma di ricerca scientifica e cura l'assistenza clinica di persone affette da HIV / AIDS, trattando più di 4.000 pazienti a Baltimora e circa 200.000 in [[Africa]] e nei [[Caraibi]]. Nel luglio [[2007]], a Gallo e alla sua squadra sono assegnati 15 milioni di dollari di sovvenzione dalla Bill and Melinda Gates Foundation per la ricerca di un vaccino preventivo per l'HIV/AIDS.
 
Nel [[2008]], Montagnier e la sua collega [[Françoise Barré-Sinoussi]], dell'Institute Pasteur, sono insigniti del Premio Nobel per la fisiologia e la medicina per il loro lavoro sulla scoperta del virus HIV. Nello stesso anno, viene insignito di tale premio anche [[Harald zur Hausen]], per la scoperta che il [[virus del papilloma umano]] porta al cancro della cervice uterina. Robert Gallo, invece, viene lasciato fuori. Gallo si dice "deluso" per non essere riconosciuto come co-destinatario del premio. Montagnier non nasconde il suo stupore del fatto che Gallo non sia stato riconosciuto dal comitato del Nobel: " è stato importante dimostrare che l'HIV era la causa dell'AIDS e Gallo ha avuto un ruolo molto importante in questo senso. Mi dispiace molto per Robert".
 
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Il giornalista investigativo John Crewdson ipotizza che al laboratorio di Gallo possa essere stato sottratto un campione del virus HIV, isolato presso l'Istituto Pasteur da parte del gruppo di Montagnier.
Le ricerche effettuate dal [[National Institutes of Health]] (NIH) e l'HHS scagionano infine il gruppo di Gallo da ogni accusa. Nell'ambito di tali indagini, la United States Office of Research Integrity, presso il National Institutes of Health, commissiona agli scienziati [[Hoffmann-La Roche]] di analizzare i campioni d'archivio presso l'Istituto Pasteur e il Laboratorio di Biologia delle cellule tumorali (LTCB), del National Cancer Institute tra il [[1983]] e il [[1984]].
 
La conclusione è che i virus utilizzati nel laboratorio di Gallo arrivarono dal laboratorio di Montagnier.
Su richiesta, il gruppo di Montagnier aveva inviato un campione di questa coltura a Gallo, non sapendo che conteneva due virus. Nel [[1987]] a causa delle incertezze sulle scoperte, il Governo Francese e quello degli Stati Uniti decidono di dividere equamente i proventi del brevetto di co-scopritori. Montagnier e Gallo riprendono la collaborazione con una cronologia che è apparsa su [[Nature]] nel 1987.