Giudeo-cristianesimo: differenze tra le versioni
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[[Giacomo il Giusto]], il «fratello»<ref>Sulla questione dei fratelli di Gesù vedere ''Jacques, le frère du Seigneur'' di Pierre André Bernheim, in Noesis.</ref> di [[Gesù]] citato nel [[Nuovo Testamento]] e le ''[[Antichità giudaiche]]'' di [[Flavio Giuseppe]] (''Ant. jud.'', XX, 197-203), è stato il più importante rappresentante del giudeo-cristianesimo ai tempi degli Apostoli<ref>André Lemaire, ''Jacques et les chrétiens de Jérusalem'', in ''Les premiers temps de l'Église'', Folio histoire, Parigi, Gallimard, 2004.</ref>, in quanto ''[[zaddiq]]'' (cioè un uomo giusto, un maestro spirituale) e leader indiscusso della [[Chiesa di Gerusalemme]]. Benché egli ammetta che i [[Paganesimo|pagani]] convertiti non fossero tenuti a ottemperare alle stesse disposizioni degli ebrei, ma solo la sintesi dei precetti noachici:
{{quote biblico|Giacomo aggiunse: «Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:<br>
''Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò,<br> perché anche gli altri uomini cerchino il Signore<br> e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome,<br> dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute dall'eternità''.<br>
Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani, ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue. Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe».|Atti|15, 13-21}}
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