Catenaccio (calcio): differenze tra le versioni
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[[File:Catenaccio2.svg|upright=0.5|thumb|left|Il Catenaccio di [[Karl Rappan]]]]Come accennato in precedenza, il Catenaccio derivava direttamente dal [[Sistema (calcio)|Sistema]], mutuandone le rigide marcature ad uomo. Tuttavia differiva da esso per l'aggiunta di un quarto [[difensore]], generalmente prelevato dal centrocampo che pertanto passava da quattro uomini a tre.
[[File:CatenaccioAnni60.svg|upright=0.5|thumb|Catenaccio Anni 60]] Questo spostamento poneva in inferiorità numerica a centrocampo le squadre che giocavano col Catenaccio, soprattutto contro quelle che adottavano il [[Sistema (calcio)|Sistema]]. Pertanto, alla fine degli anni 50, si iniziò ad arretrare la posizione di una delle due ali, in genere quella destra, allo scopo di riequilibrare le forze e la densità in mezzo al campo. Iniziava così l'era dell'"''ala tattica''" o "''ala tornante''" e gli attaccanti veri e propri da tre passavano a due. L'arretramento dell'ala destra provocò conseguentemente l'avanzamento del terzino che l'aveva in marcatura. Il terzino sinistro diventava quindi "''fluidificante''" e sempre più propenso alle scorribande verso l'area avversaria. Massime esponenti di questa evoluzione furono l'[[Football_Club_Internazionale_Milano|Inter]] di [[Helenio Herrera]] ed il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] di [[Nereo Rocco]] nei primi anni 60.
[[File:Zouna mista.gif|upright=0.5|thumb|left|[[Zona mista]]]]Nella seconda metà degli anni 70 inizia ad affermarsi la tattica della marcatura a zona. Tuttavia il Catenaccio resiste seppure con la contaminazione della marcatura a zona nel solo settore del centrocampo. Questa evoluzione del catenaccio prenderà nome di ''[[Zona mista
== Numerazione e ruoli ==
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