Raimbaut d'Aurenga: differenze tra le versioni
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|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1140]] - [[1147]]
|LuogoMorte = Courthézon
|NoteMorte = <ref>Nel XII secolo il castello di [[Courthézon]] appartiene al trovatore Raimbaut d'Orange.</ref>
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}}
== Biografia ==
Figlio unico di [[Guglielmo di Aumelas]] e di Tiburge, figlia di [[Raimbaud II d'Orange|Raimbaut]], conte di Orange. Dopo la morte del padre, i suoi tutori vennero ad essere suo zio [[Guglielmo VII di Montpellier]] e sua sorella maggiore [[Tibors]], anche lei importante [[trobairitz]]: scrisse molte opere, che nel [[XVII secolo]] erano ancora conosciute. Morì nel [[1181]]. Tibors lo portò dunque a [[Les Baux-de-Provence|Les Baux]], la sede della corte sua e di suo marito [[Bertrando di Baux|Bertrando]], dove poté entrare in contatto con la cultura [[poesia trobadorica|cortese]].
Les Baux, che era centro culturale rinomato, aveva legami con un'altra importante corte, quella di Dia ([[Die (Francia)|Die]] o [[Dieulefit]]? Entrambi nella dipartimento [[Drôme]]), per cui Rimbaud avrebbe potuto aver conosciuto la [[Contessa di Dia]], tale Beatrix.
La sua morte nel 1173 viene commemorata in un ''planh'' (lamento) da [[Giraut de Bornelh]], e anche nell'unica poesia sopravvissuta della
== Attività poetica ==
Raimbaut d'Aurenga, il cui ''[[senhal]]'' è Linhaure, partecipa al dibattito trobadorico intorno al 1170 prendendo le parti della poesia chiusa e aristocratica, che disdegna il facile successo presso un pubblico incolto, in opposizione a [[Giraut de Bornelh]], fautore invece di un trobar leu. Egli lavora quindi per un'elite che è in grado di comprendere ed apprezzare l'ermeticità dei suoi versi, intrisi di allusioni ad altri componimenti ed alla tradizione religiosa, oltre che il suo lavoro di sperimentazione lessicale e stilistica, la quale culmina in "Escoutatz, ma non sai que s'es", ove la ricerca provocatoria giunge sino ad una struttura metrica che si risolve nella prosa.
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Si attribuiscono a lui diverse composizioni poetiche, tra cui un [[sirventes]] e una [[Tenso]] con la [[Beatriz de Dia|Contessa di Dia]].
La possibilità che Raimbaut d'Orange possa aver esercitato la sua attività
== Omonimia ==
Altri tre conti d'Orange porteranno il nome di '''Raimbaut''', uno dei quali figura
== Opere ==
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<references />
== Bibliografia ==
* Luigi Milone, ''«Si co∙l leos vol la forest»: Raimbaut d’Aurenga, «... [nu]ils hom tan ... [n]on amet» (BdT 392, 26a)'' in Carlo Donà, Marco Infurna, Francesco Zambon, ''Metafora Medievale. Il “libro degli amici” di Mario Mancini'', Roma, Carocci, 2011, pp. 236-274.
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* Luigi Milone, ''Tre canzoni di Raimbaut d'Aurenga (389, 1, 2 e 11)'', in "Cultura neolatina", vol. LXIII, fasc. 3/4, 2003, pp. 169-254.
* Luigi Milone, ''El "trobar envers" de Raimbaut d'Aurenga'', Barcelona, Columna, pp. 1-208, Coll. "la flor inversa", n. 3, 1998.
* {{fr}} ''La fleur inverse, destin des troubadours'', Michel Demangeat, archives de TRAIT, 1986.
* Luigi Milone, ''L'amors enversa de Raimbaut d'Aurenga'', in "Museum Patavinum", vol. 1, 1983, pp. 45-66.
* {{fr}} Pattison, Walter T. ''The Life and Works of the Troubadour Raimbaut d'Orange''. Minneapolis: University of Minnesota Press, 1952. LCCN 52-5321.
* {{fr}} Sakari, A. "Azalais de Porcairagues, le 'Joglar' de Raimbaut d'Orange" in ''Neuphilologische Mitteilungen'', vol. 50 (1949) pp. 23–43, 56-87, 174-198.
== Voci correlate ==
* [[Trovatore]]
* [[Poesia trobadorica]]
* [[Lingua provenzale]]
* [[Lista di trovatori e trobairitz]]
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://www.trobar.org/troubadours/aurenga/ Opera completa di
{{trovatori provenzali}}
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