Architettura longobarda: differenze tra le versioni

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==Contesto storico==
{{vedi anche|Longobardi|Regno longobardo|Società longobarda}}
[[Immagine:Rotari's Italy.svg|thumb|250px|left|I domini longobardi alla morte di [[Rotari]] ([[652]])]]
Giunti in [[Italia]] nel [[568]], i Longobardi non riuscirono mai a occupare completamente la Penisola e il loro regno rimase sempre ripartito in due aree nettamente individuate: la [[Langobardia Maior]], corrispondente all'Italia settentrionale fino alla [[Tuscia]] e più strettamente controllata dai re insediati a [[Pavia]], e la [[Langobardia Minor]], nel centro-sud. Il regno era inoltre ripartito in [[ducati longobardi|vari ducati]], le cui tendenze autonomiste perdurarono fino alla caduta del regno ([[774]]), benché in progressiva regressione a favore del potere centrale. Alla parziale frammentazione politica, tuttavia, non corrispose un'analoga disomogeneità culturale: la società longobarda mantenne caratteristiche e linee evolutive comuni in tutto il regno, favorendo lo sviluppo di un'arte dai tratti peculiari.
 
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==Caratteristiche==
{{vedi anche|Arte longobarda|Rinascenza liutprandea}}
[[Immagine:Benevento-Port'Arsa.jpg|thumb|right|250px|Un tratto delle [[mura di Benevento]] con port'Arsa, la porta [[Architettura romana|romana]] sulla [[via Appia Antica]] inglobata nella successiva costruzione militare longobarda]]
Gli edifici più antichi eretti in epoca longobarda in Italia, e in particolare nella capitale del regno, Pavia, sono andati in gran parte distrutti o sono stati ampiamente rimaneggiati in età successive; tuttavia, è possibile individuare una tendenza di sviluppo in direzione anticlassica attraverso i pochi resti ancora visibili e alcune ricostruzioni grafiche. La distrutta [[chiesa di Santa Maria in Pertica|chiesa pavese di Santa Maria in Pertica]] mostrava, per esempio, una pianta tipicamente [[Architettura romana|romana]] - [[Ottagono|ottagonale]] con [[deambulatorio]] e giro interno di [[colonna|colonne]] -, ma l'altissimo corpo centrale costituiva una struttura completamente inedita. Allo stesso modo, il [[battistero di San Giovanni ad Fontes]] di [[Lomello]] marcò il distacco dalla compattezza paleocristiana attraverso il verticalismo dell'ottagono centrale<ref name="devecchi" />. Nonostante la perdita di gran parte degli edifici eretti tra [[VI secolo|VI]] e [[VII secolo]], le tracce sopravvissute sono sufficienti a confermare l'attività architettonica commissionata dai Longobardi, che nella costruzione di edifici di prestigio civili e religiosi vedevano, come già i [[Storia romana|Romani]], un mezzo per affermare e legittimare la loro autorità<ref name="candidatura">{{cita web|http://cividale-html.synergie-web.it/www.cividale.net/notizie/via-libera-del-ministero-alla-candidatura-unesco-di-cividale/Ministero%20Beni%20Culturali%20-%20La%20candidatura.pdf|"Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.) - I beni oggetto della candidatura", documento del ministero per i Beni e le Attività culturali a sostegno della candidatura a patrimonio dell'umanità Unesco|29-12-2012}}</ref>.
 
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===VI secolo===
[[Immagine:Fara Gera d'Adda3.JPG|thumb|right|[[Basilica Autarena di Fara Gera d'Adda|Basilica Autarena]] ([[Fara Gera d'Adda]]), abside]]
*[[585]] circa - [[Basilica Autarena di Fara Gera d'Adda|Basilica Autarena]] ([[Fara Gera d'Adda]])
*[[595]] circa - [[Palazzo Reale (Monza)]]
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===VIII secolo===
[[Immagine:Spoleto SSalvaore Navata.jpg|thumb|right|[[Chiesa di San Salvatore (Spoleto)]], navata]]
*[[730]]-[[740]] circa - [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro]] ([[Pavia]])
*[[730]]-[[740]] circa - [[Palazzo Reale (Pavia)]], ampliamenti di [[Liutprando]] (cappella palatina)
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===Castelseprio===
[[Immagine:Santa Maria foris portas2.JPG|right|thumb|250px|[[Chiesa di Santa Maria foris portas]] ([[Castelseprio]]), esterno]]
Demolito, tra [[1490]] e [[1492]], anche il [[Duomo di Torino|complesso sacro di San Giovanni]] di [[Torino]] ad opera del cardinale [[Domenico Della Rovere]]<ref>Giovanni Battista Semeria, ''Storia della Chiesa Metropolitana di Torino'', pp. 219-220.</ref>, attualmente la principale testimonianza architettonica longobarda della [[Neustria (Longobardi)|Neustria]] al di fuori di Pavia è l'area archeologica di [[Castelseprio]] ([[Provincia di Varese|Varese]]), antica e abbandonata cittadella longobarda<ref name="devecchi castelseprio">De Vecchi-Cerchiari, pp. 346-349.</ref>. In seguito alla distruzione condotta dai [[Visconti]] nel tardo [[XIII secolo]], della [[fortezza di collina]] longobarda, esempio di nesso diretto con l'architettura militare romana dei ''[[castrum]]'', rimangono solo alcune tracce archeologiche, che tuttavia consentono di identificare un tessuto abitativo che attesta il reimpiego longobardo della preesistente cittadella romana e un'imponente cinta muraria<ref name="candidatura" />.
 
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===Brescia===
[[Immagine:San salvatore1 brescia.jpg|right|thumb|[[Chiesa di San Salvatore (Brescia)]], interno]]
Tra i monumenti longobardi di [[Brescia]], spicca per valore architettonico il [[monastero di Santa Giulia|complesso conventuale di Santa Giulia]], che ingloba la [[Chiesa di San Salvatore (Brescia)|chiesa di San Salvatore]]. Il monastero, fondato nel [[753]] da re Desiderio (allora ancora [[duca di Brescia]]) e da sua moglie [[Ansa (regina)|Ansa]], che misero a guida del complesso la figlia [[Anselperga]] come prima [[badessa]], fu ampiamente rimaneggiato e arricchito nei secoli seguenti, tanto che al caratteristico stile longobardo si sono aggiunte numerose altre tipologie architettoniche, oltre ad affreschi di [[Paolo da Caylina]]. Del nucleo originario si conserva la struttura a tre navate scandite da colonne e capitelli in parte di età classica e reimpiegate nel nuovo edificio, in parte di manifattura bizantina, in parte creazione originale ''in loco''. La chiesa, con [[transetto]] a tre absidi, era interamente decorata da [[Stucco|stucchi]] e [[Affresco|affreschi]], tanto da costituire con il Tempietto di Cividale uno dei più ricchi e meglio conservati apparati ornamentali dell'Alto Medioevo. In gran parte perduta la decorazione della cripta, anch'essa a tre absidi, si è parzialmente conservato il corredo liturgico marmoreo<ref name="candidatura" />.
 
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==L'architettura longobarda nella Langobardia Minor==
===Benevento===
[[Immagine:Rocca dei Rettori, a castle in Benevento, southern Italy.jpg|thumb|right|250px|La [[Rocca dei Rettori]] vista da nord. A sinistra il ''Torrione'', unico edificio superstite dell'originale costruzione longobarda]]
Principale centro politico e culturale della Langobardia Minor, [[Benevento]], capitale dell'[[Ducato di Benevento|omonimo ducato (principato)]] dal [[774]], conserva alcune tra le vestigia architettoniche meglio conservate, grazie anche all'autonomia dei principi longobardi fino all'XI secolo. Ancora fedele alla pianta originale è la [[chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia]], fondata nel [[760]] da [[Arechi II]]; la costruzione di un edificio religioso a forte impatto monumentale era parte della sua politica di prestigio, che si sviluppava anche attraverso il [[mecenatismo]] architettonico<ref name="candidatura" />. Caratterizzata da una pianta centrale e da un'originale struttura con nicchie stellari, possiede tre absidi e [[Affreschi di Santa Sofia|notevoli resti di affreschi]] sulle pareti. I rimandi artistici sono molteplici: da un lato, il corpo centrale slanciato richiama la tradizione propria dei Longobardi già affermata a Pavia, nella [[chiesa di Santa Maria in Pertica]]; dall'altro, l'articolazione dei volumi palesa i rapporti dialettici con l'architettura bizantina<ref name="devecchi" />. Le aspirazioni monumentali di Arechi si tradussero in una struttura complessa, scandita da colonne e [[Pilastro|pilastri]] disposti a formare un [[esagono]] centrale e un [[decagono]] concentrico. Le basi e i capitelli delle colonne sono esempi di reimpiego di materiale d'età classica, accuratamente selezionato<ref name="candidatura" />. [[Complesso monumentale di Santa Sofia|Annesso a Santa Sofia]] c'era un monastero femminile, completamente ristrutturato in età romanica; del precedente edificio longobardo si conservano solo alcune tracce nel [[chiostro]]<ref name="candidatura" />.
 
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====Centri minori del Ducato di Benevento====
[[Immagine:Santa Maria di Cubulteria.jpg|thumb|left|250px|[[Basilica di Santa Maria di Cubulteria]] ([[Alvignano]]), facciata]]
Nei pressi di Benevento, ad [[Alvignano]], la [[basilica di Santa Maria di Cubulteria]] è un esempio di sintesi tra stilemi longobardi e stilemi bizantini: eretta tra VIII e IX secolo sui resti di un tempio romano, è a tre navate scandite da pilastri in mattoni sormontati da archi a tutto sesto. L'interno, estremamente lineare, è chiuso da un'abside cieco semicircolare, mentre all'esterno la [[facciata a salienti]] è caratterizzata da un [[protiro]] e da portali e monofore a sesto acuto, tutto sempre in laterizio<ref>{{cita web|url=http://www.alvignano.net/index.php?option=com_content&task=view&id=15&Itemid=39|titolo=Scheda della basilica sul sito della Pro loco alvignanese|accesso=30 novembre 2008}}</ref>.
 
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===Spoleto===
[[Immagine:Spoleto SSalvatore Presbiterio1.jpg|thumb|right|[[Chiesa di San Salvatore (Spoleto)]], presbiterio]]
A [[Spoleto]], sede dell'[[Ducato di Spoleto|altro grande ducato]] della Langobardia Minor, l'ispirazione monumentale dei duchi longobardi si manifestò nel rifacimento della [[chiesa di San Salvatore (Spoleto)|chiesa di San Salvatore]], già basilica paleocristiana del [[IV secolo|IV]]-[[V secolo]] e ampiamente rinnovata nell'VIII. A tre navate, ha un [[presbiterio]] tripartito coperto da una [[Volta (architettura)|volta]] a base ottagonale; l'interno ha perduto l'originale decorazione a stucco e pittorica, ma conserva la ricca [[trabeazione]] con fregio [[Ordine dorico|dorico]], impostata su colonne anch'esse doriche (nella navata) o [[Ordine corinzio|corinzie]] (nel presbiterio). Dell'originale facciata dell'VIII secolo, scandita da lesene e divisa in due ordini da una cornice, si è persa la ricca decorazione, tranne le cornici delle finestre e i tre portali scolpiti con motivi classici<ref name="candidatura" />.