San Gusmè: differenze tra le versioni

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== Storia ==
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|[[File:san gume mura.jpg|thumb|left|250px|Porta di accesso al borgo]]
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San Gusmè viene citato per la prima volta in un atto di vendita del febbraio [[867]] in cui il conte senese Winigi di Ranieri dona al [[Monastero di San Salvatore (Badia Monastero)|Monastero di San Salvatore della Berardenga]] tutti i suoi beni compresi nei dintorni della chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Nel [[XII secolo]] il paese era un feudo della famiglia [[Ricasoli (famiglia)|Ricasoli]]; feudo confermato dall' [[Arrigo VI|imperatore Arrigo VI]] nel [[1187]].
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== ''Folclore'' ==
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|[[File:luca cava.jpg|thumb|left|250px|''Luca Cava'']]
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Una tradizione locale è la '''Festa del Luca Cava''', una iniziativa intitolata a una statuetta fatta costruire nel [[1888]] da un contadino della zona, rappresentava un ometto nella tipica posizione del bisogno corporale e serviva ad indicare che era ben accetto farla lì, così da poter usare il refluo come fertilizzante per gli orti. La statua fu distrutta intorno agli anni '40 proprio dai sangusmeini, stanchi delle prese in giro della gente dei paesi vicini, ma quando [[Silvio Gigli]] conobbe la storia, fece realizzare una nuova statua su disegno di [[Emilio Giannelli]], noto vignettista, e realizzazione in terracotta del maestro Neri delle ceramiche Santa Caterina di Siena. Da quell'anno ebbe inizio la Festa in onore di Luca Cava, che grazie all'interessamento di Gigli, ogni anno poteva annoverare tra gli ospiti nomi di spicco del panorama musicale italiano.