Chiarissimo Fancelli: differenze tra le versioni

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[[File:Boboli, emiciclo statua di vulcano 01.JPG|thumb|right|250px|''Statua di Vulcano'', [[Giardino di Boboli]], [[Firenze]]]]
{{Bio
|Nome = Chiarissimo d'Antonio
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Chiamato a corte da [[Cosimo II de' Medici]] fece un busto del Granduca posto in un palazzo in [[Borgo Santi Apostoli]] già proprietà delle Monache di Candeli<ref>''L'Illustratore Fiorentino'' (1906) p. 9</ref>. Da questo momento fu chiamato sempre più spesso per varie commissioni come il restauro di alcune statue antiche che si trovavano nella [[Galleria degli Uffizi]] e nella raccolta di [[Palazzo Pitti]] e per le quali, il giorno 29 febbraio [[1619]], probabilmente una statua romana di [[Ercole]], viene pagato nella misura di Lire 119.
 
{{quotecitazione|...per havere ristaurato una testa anticha grande quanto naturale di marmo, rifattogli e' capelli dinanzi e di dreto e fattogli il suo busto, che ha una pelle in su la spalla e fattolo arrotare e attaccatovi il suo peduccio...|Gabriella Capecchi, Maria Grazia Marzi, Vincenzo Saladino, ''I granduchi di Toscana e l'antico: acquisti, restauri, allestimenti'', L. S. Olschki, 2008, p. 76}}
 
[[File:Loggia del grano, mascherone 04.jpg|thumb|left|150pxupright=0.7|Fontana con ''Mascherone'' o ''dello Sprone'', [[Loggia del Grano]], [[Firenze]]]]
Oltre ad altre 168 lire per aver restaurato una statua della dea ''[[Vesta]]'' in alabastro greco.<ref>Paola Barocchi, Giovanna Gaeta Bertelà, ''Collezionismo mediceo e storia artistica: Da Cosimo I a Cosimo II, 1540-1621'', Studio per edizione scelte, 2002, p. 150</ref>
 
Un altro busto del Granduca si trova sul cornicione di [[Torri di Corso Donati|Palazzo Donati]] in [[Borgo Albizi]], ma la sua opera più famosa fu la decorazione della [[Loggia del Grano]] con mascheroni che abbellivano gli angoli dell'edificio costruito da [[Giulio Parigi]] nel [[1619]]. Come dice il Baldinucci:
 
{{quotecitazione|...che adorna nella esterior parte la loggia della piazza del grano}}
 
I suoi ''Mascheroni'' richiamano palesemente l'esempio [[Bernardo Buontalenti|buontalentiano]] della [[Fontana dello Sprone]] aggiungendovi un manierismo ormai estremo nella trasfigurazione degli ornamenti, volti bacchici mutuati dal teatro barocco dell'invenzione, non più legati alle forme pure del [[Rinascimento]] con volumi ben dosati, ma che escono dalle loro stesse cornici creando ali e cartigli.