Monumento al Deportato: differenze tra le versioni
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Nel 1994 il progetto venne rispolverato dal comune di Sesto e venne contattato Belgiojoso che garantì una disponibilità pressoché totale. Il designer [[Giovanni Sacchi]] realizzò e donò alla città un modello del monumento, in legno, scala 1:10. Giuseppe Valota dell’ANED iniziò un confronto piuttosto serrato col Belgiojoso per adattare il progetto del monumento alla realtà della deportazione sestese. L’industriale [[Steno Marcegaglia]], si insediò nell’area [[Breda]] e donò il grande manufatto in Cor-ten alla comunità. I Melzi, proprietari dell’omonima cava, consigliarono una pietra d’Istria, simile a quella prevista dal progetto originario, ma a buon mercato.
Negli anni seguenti, grazie anche alla collaborazione delle nuove aziende insediatesi nelle ex aree industriali di Sesto, si scelse il sito dove collocare il monumento. Vennero proposti tre diversi punti all'interno del Parco Nord Milano, nel territorio di Sesto San Giovanni: il rondò alberato in cui convergono tutti i percorsi del parco, la piazzola a prato che domina il [[Aeroporto di Milano-Bresso|campo volo]] e il boschetto che guarda la Breda. La scelta venne effettuata dall'allora novantenne architetto Belgiojoso, che optò per la terza soluzione. I motivi per questa scelta furono la visibilità del monumento dall'area della Breda e dal viale Fulvio Testi. Il monumento fu inaugurato il [[28 novembre]] [[1998]].
== Voci correlate ==
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