Hasan Kuçek: differenze tra le versioni
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Nel frattempo Ḥasan Kuçek trovò un nuovo personaggio da usare come marionetta nelle sue mani: [[Suleyman Khan]], che egli forzò a sposare Sati Beg nel maggio del 1339. Ḥasan Kuçek decise allora di marciare contro i domini jalayiridi ancora una volta e, sostenuto da Pir Hosayn e da suo zio [[Surgan]], sconfisse i Jalayiridi il 26 giugno del 1340, nella vallata di Zarrinarüd, presso [[Maragha]]. Surgan Fu nominato quindi Governatore dell'[[Iraq]].
Durante il regno di Ḥasan Kuçek, non tutti i Chupanidi restarono leali. Surgan, ad esempio, scontento del trattamento patito da Sati Beg (che era sua madre), defezionò, raggiungendo Hasan-e Bozorg. Un'alleanza fu formata dai due, presto raggiunti dal governante del [[Diyar Bakr]] e dallo stesso Sultano mamelucco al-Nāṣir Muḥammad. Ḥasan Kuçek tuttavia operò per evitare che quest'ultimo rafforzasse quell'alleanza e infatti i Mamelucchi optarono per togliersi da quell'incerto confronto. Surgan prese ancora a complottare con Togha Temur, che spedì suo fratello,
All'incirca in quel tempo, vari Chupanidi s'invischiarono in un conflitto riguardante il [[Fars]]. Malek Ashraf, con suo cugino [[Pir Hosayn]] e suo zio Yagi Basti, furono coinvolti in un confronto che riguardò anche gli [[Injuidi]], che controllavano l'area, e i Jalayiridi. Il conflitto divise i Chupanidi e Pir Hosayn fu arrestato e giustiziato a Tabriz nel 1342. Yagi Basti e Malek Ashraf s'incontrarono a [[Baghdad]]. Rendendosi conto del pericolo dei due, Hasan Kuçek indusse Malek Ashraf a fuggire in [[Georgia]] e quindi convinse Hasan-e Bozorg a ritirare il suo sostegno nei suoi confronti. Ancora una volta, però, i due tornarono in Fars l'anno seguente.
==Morte==
Hasan Kuçek fu assassinato da sua moglie verso la fine del 1343, evidentemente per la sua paura che la sua infedeltà coniugale sarebbe stata scoperta preso. Dal momento che Ḥasan Kuçek non aveva successori, Malek Ashraf e Yagi Basti, assieme a Surgan, si divisero i domini chupanidi, sebbene Malek ne restasse infine il solo signore.
==Bibliografia==
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