Andrea Costa: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Di idee dapprima [[anarchismo|anarchiche]]<ref>Nel settembre [[1872]] partecipa, all'[[L'Aia|Aja]], al Congresso dell'[[Associazione internazionale dei lavoratori|Internazionale]], aderendo all'Internazionale anarchica di [[Michail Aleksandrovič Bakunin|Bakunin]].</ref>, si avvicinò al socialismo anche grazie a [[Anna Kuliscioff]], che fu sua compagna per alcuni anni e dalla quale ebbe una figlia, Andreina Costa, nata nel 1881. Tra i fondatori della sezione italiana della [[Lega Internazione dei Lavoratori]], nata su iniziativa di [[Bakunin]] nel [[1867]] e scioltasi dopo i moti di [[Bologna]], [[Napoli]] e [[Benevento]] ([[1874]]). L'8 agosto [[1874]] fu arrestato a Imola per aver organizzato un'insurrezione di internazionalisti anarchici.
Nell'agosto [[1881]] fondò a [[Rimini]] il «Partito Socialista Rivoluzionario di [[Romagna]]»<ref>Successivamente la formazione fu ribattezzata [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]].</ref>. Nello stesso anno partecipò alla fondazione del settimanale cesenate ''Avanti!''<ref>Non ha direttamente a che fare con l<nowiki>'</nowiki>''[[Avanti!]]'', storico organo del [[Partito Socialista Italiano|PSI]], fondato a [[Roma]] nel [[1896]].</ref> Nel [[1882]] Costa si candidò alla Camera, nei collegi di Imola e di Ravenna. Fu eletto in quest'ultima città, diventando così il primo deputato di idee socialiste nel parlamento italiano. Nell'agosto [[1883]], per coordinare l'opposizione delle sinistre, fonda il [[Fascio (politica)|Fascio della democrazia]] insieme a [[Giovanni Bovio]] e [[Felice Cavallotti]]. Iniziato [[massoneria|Massone]] il 25 settembre [[1883]] nella Loggia Rienzi di Roma, ricoprì la carica di Grande Maestro Aggiunto del [[Grande Oriente d'Italia]].▼
▲Nel [[1879]] Costa uscì dal carcere e si trasferì in [[Svizzera]], a [[Lugano]]. Qui scrisse la lettera intitolata ''Ai miei amici di Romagna'', in cui indicava la necessità di una svolta tattica del socialismo, che doveva passare dalla «propaganda per mezzo dei fatti» a un lavoro di diffusione di principii, che non avrebbe presentato risultati immediati, ma avrebbe ripagato sul medio periodo. La lettera fu pubblicata dall'organo della "Federazione Alta Italia dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori", ''La Plebe''.
Il 5 aprile [[1889]] il [[Tribunale]] di [[Roma]] lo condannò a tre anni di [[reclusione]] per "ribellione alla forza pubblica", a seguito dei disordini scoppiati durante una manifestazione in memoria di [[Guglielmo Oberdan]]. Nel marzo [[1890]] fu nuovamente condannato per "ribellione", avendo partecipato a Roma alle agitazioni degli operai edili. Costa, alleato e contemporaneamente critico del [[Partito Operaio Italiano]] e di [[Filippo Turati]], partecipò nel [[1892]] al Congresso di Genova, in cui tutte le forze socialiste si unificarono nel «Partito dei Lavoratori Italiani» (dal 1895 [[Partito Socialista Italiano]]).▼
▲Nell'agosto [[1881]] fondò a [[Rimini]] il «Partito Socialista Rivoluzionario di [[Romagna]]»<ref>Successivamente la formazione fu ribattezzata [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]].</ref>. Nello stesso anno partecipò alla fondazione del settimanale cesenate ''Avanti!''<ref>Non ha direttamente a che fare con l<nowiki>'</nowiki>''[[Avanti!]]'', storico organo del [[Partito Socialista Italiano|PSI]], fondato a [[Roma]] nel [[1896]].</ref>
Nel febbraio [[1887]], nel corso del vivace dibattito parlamentare seguito al [[Battaglia di Dogali|massacro di Dogali]], coniò la parola d'ordine "né un uomo né un soldo" per l'impresa africana. Nel [[1898]] fu tra i promotori della tragica [[protesta dello stomaco]] di [[Milano]], repressa a cannonate da [[Fiorenzo Bava Beccaris|Bava Beccaris]]; arrestato con altri esponenti socialisti, la [[Camera dei deputati]] negò l'[[autorizzazione a procedere]] e venne liberato. Dal [[1908]] al [[1910]] fu vicepresidente della Camera dei deputati. Andrea Costa è sepolto nel cimitero monumentale di Imola. Sulla grande lapide è incisa l'epigrafe dettata dall'amico [[Giovanni Pascoli]] per la sua morte.▼
▲Il 5 aprile [[1889]] il [[Tribunale]] di [[Roma]] lo condannò a tre anni di [[reclusione]] per "ribellione alla forza pubblica", a seguito dei disordini scoppiati durante una manifestazione in memoria di [[Guglielmo Oberdan]]. Nel marzo [[1890]] fu nuovamente condannato per "ribellione", avendo partecipato a Roma alle agitazioni degli operai edili.
▲Nel febbraio [[1887]], nel corso del vivace dibattito parlamentare seguito al [[Battaglia di Dogali|massacro di Dogali]], coniò la parola d'ordine "né un uomo né un soldo" per l'impresa africana. Nel [[1898]] fu tra i promotori della tragica [[protesta dello stomaco]] di [[Milano]], repressa a cannonate da [[Fiorenzo Bava Beccaris|Bava Beccaris]]; arrestato con altri esponenti socialisti, la [[Camera dei deputati]] negò l'[[autorizzazione a procedere]] e venne liberato.
{{quote|1851 - 1910<br />CENERE<br /> È IN QUEST'URNA<br /> DELL'INCENDIO D'AMORE<br /> CHE DA QUANDO DUE SELCI LO DESTARONO<br /> NELLE GELIDE SPELONCHE<br /> ARDE INCONSUMABILE IN MEZZO AI TERRESTRI<br /> SEMPRE, PIÙ FORTE, PIÙ VASTO, PIÙ ALTO<br /> LIBERANDO DALLE GRAVI SCORIE PRIMIGENIE<br /> LA SANTA UMANITÀ PURA<br /> FIAMMA DI QUELL'INCENDIO<br /> FU QUESTA CENERE<br /> VIVA FIAMMA CHE SOPPRESSA E BATTUTA<br /> DIVAMPÒ SEMPRE PlÙ BELLA AL VENTO<br /> NOI LA CHIAMAMMO<br /> ANDREA COSTA|Giovanni Pascoli}}
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