Battaglia di Legnano: differenze tra le versioni
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Il 16 giugno [[1862]], in pieno [[Risorgimento|periodo risorgimentale]], [[Giuseppe Garibaldi]] visitò Legnano. Da un balcone di un palazzo del centro cittadino fece un discorso ai legnanesi incitandoli ad erigere un monumento a ricordo della battaglia<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 96">{{Cita|D'Ilario, 1984|pag. 96}}</ref>. I legnanesi seguirono l'esortazione di Garibaldi, e nel 1876 innalzarono un primo monumento in occasione settecentesimo anniversario dello scontro. Questa statua, che venne realizzata da Egidio Pozzi, fu poi sostituita nel 1900 da [[Monumento ad Alberto da Giussano|quella attuale]], che è invece opera di [[Enrico Butti]].
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Secondo una leggenda raccontata per la prima volta dal cronista trecentesco [[Galvano Fiamma]], alla testa della cavalleria lombarda si trovava la [[Compagnia della Morte]], che era composta da 900 cavalieri e che era guidata, sempre secondo Galvano, da [[Alberto da Giussano]], un leggendario cavaliere lombardo<ref name="Agnoletto pag. 38"/>. I componenti della compagnia pare provenissero principalmente da Brescia e da altri comuni della Lombardia orientale. Questi ultimi, secondo il racconto di Galvano Fiamma, diressero la carica finale contro l'esercito imperiale, che venne messo in rotta: l'imperatore, disarcionato, si trovò a dover fuggire a piedi.
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