Francesco Guicciardini: differenze tra le versioni
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Alla morte di Leone X, avvenuta nel [[1522]], Guicciardini si trova a contrastare l'assedio di Parma, argomento trattato nella ''Relazione della difesa di Parma''. Dopo l'assunzione al papato di Giulio de' Medici, col nome di [[Clemente VII]], viene inviato a governare la [[Romagna]], una terra agitata dalle lotte tra le famiglie più potenti; quì Guicciardini diede ampio sfoggio delle sue notevoli abilità diplomatiche. <br/>
Per contrastare lo strapotere di Carlo V propagandò un'alleanza fra gli stati regionali allora presenti in italia, in modo da salvaguardare in un certo qual modo l'indipendenza della penisola. L'[[Lega di Cognac|accordo]] fu sottoscritto a [[Cognac (Charente)|Cognac]] nel [[1526]], ma si rivelò ben presto fallimentare; nel [[1527]] la Lega subì una cocente disfatta e [[Roma]] fu messa al sacco dai [[Lanzichenecchi]], mentre a Firenze veniva instaurata (per la terza ed ultima volta) la [[Repubblica fiorentina|repubblica]]. Coinvolto in queste vicissitudini, e visto con diffidenza dai repubblicani per i suoi trascorsi medicei, si ritirò in un volontario esilio nella sua villa di [[Finocchieto]], nei pressi di Firenze. Quì compose due orazioni, l' ''Oratio accusatoria'' e la ''defensoria'', ed una lettera ''Consolatoria'', che segue il modello dell' ''oratio ficta'', in cui espone le accuse imputabili alla sua condotta con le adeguate confutazioni, e finge di ricevere consolazioni da un amico. Sempre in questo periodo scrive le ''[[Considerazioni sui Discorsi del Machiavelli|Considerazioni intorno ai "Discorsi" del Machiavelli "sopra la prima deca di Tito Livio"]]'', in cui accende una polemica nei confronti della mentalità pessimistica dell'illustre concittadino.<br/>
Dopo la confisca dei beni, nel [[1529]] lasciò Firenze per rimettersi di nuovo al servizio di Clemente VII, che gli offrì l'incarico di diplomatico a [[Bologna]] . Dopo il rientro dei Medici a Firenze ([[1531]]), fu accolto alla corte medicea come consigliere del [[Granducato di Toscana|granduca]] [[Alessandro de' Medici, duca di Firenze|Alessandro]]; non fu tenuto tuttavia in altrettanta considerazione dal successore di Alessandro, [[Cosimo I de' Medici|Cosimo I]], che lo lasciò in disparte. Guicciardini allora si Ritirò nella sua villa ad [[Arcetri]], dove trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi alla letteratura: riordinò i ''Ricordi'' politici e civili, raccolse i suoi ''Discorsi politici'' e soprattutto scrisse la ''Storia d'Italia''. Morì ad Arcetri nel [[1540]], quando da circa due anni si era ormai ritirato a vita privata. Negli anni dal [[1938]] al [[1972| '72]] furono pubblicati i suoi ''Carteggi'', che
== Il pensiero politico ==
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