Musica classica: differenze tra le versioni

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[[File:Classical music composers montage.JPG|right|thumb|300px|Fotomontaggio di musicisti classici. Da sinistra a destra in alto: [[Antonio Vivaldi]], [[Johann Sebastian Bach]], [[George Frideric Handel]], [[Wolfgang Amadeus Mozart]], [[Ludwig van Beethoven]];<br />seconda fila: [[Gioachino Rossini]], [[Felix Mendelssohn]], [[Frédéric Chopin]], [[Richard Wagner]], [[Giuseppe Verdi]];<br />terza fila: [[Johann Strauss II]], [[Johannes Brahms]], [[Georges Bizet]], [[Pyotr Ilyich Tchaikovsky]], [[Antonín Dvořák]];<br />ultima fila: [[Edvard Grieg]], [[Edward Elgar]], [[Sergei Rachmaninoff]], [[George Gershwin]], [[Aram Khachaturian]]]]
 
La '''musica classica''' è la [[musica colta]] (sia [[musica sacra|sacra]] che [[musica profana|profana]]) composta o avente per radici lanel contesto della [[cultura occidentale]]. Essa abbraccia un periodo compreso fra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XX secolo]].<ref name="Music 2007">"Classical", ''The Oxford Concise Dictionary of Music'', ed. Michael Kennedy, (Oxford, 2007), ''Oxford Reference Online''. <small>accesso 23 luglio 2007</small>.</ref> Lee le regole principali di questa tradizione vennero codificate tra il 1600XVII e il 1900XIX secolo (noto nella letteratura anglosassone come ''[[:en:Common practice period|common practice era]]''), periodo caratterizzato dallo sviluppo e impiego prevalente dell'[[musica tonale|armonia tonale]]<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/128608/common-practice-period|titolo=Common practice period|pubblicazione=Enciclopedia Britannica|accesso=10 aprile 2014}}</ref>. In contesti più specializzati il termine "musica classica" può essere anche riferito, in senso più restrittivo, al periodo musicale detto [[Classicismo (musica)|Classicismo]]<ref>A differenza di altre arti (come pittura o scultura) in musica il ''periodo classico'' non indica l'età [[Grecia antica|greco]]-[[Roma antica|romana]] antica.</ref>, ma nel linguaggio comune l'espressione è intesa nel suo significato più esteso (in opposizione a ''musica leggera'' o a ''musica popolare'').
 
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''NOTA: Il "common practice period" è il periodo dell'armonia tonale. La voce in inglese più oltre dice che inizia nel 1600, mentre qui nell'incipit lo anticipa al 1550. Non so se esista un'espressione corrispondente usata dagli storici della musica italiani; in ogni modo un criterio sensato per individuarne l'inizio è la comparsa del [[basso continuo]], che si trova descritto nell'opera "Del sonare sopra'l basso" di [[Agostino Agazzari]] (1608), anche se la pratica è senz'altro precedente (ma non mi sembra che gli storici la anticipino al 1550).'' --[[Utente:Guido Magnano|Guido]] ([[Discussioni utente:Guido Magnano|msg]]) 22:34, 13 apr 2014 (CEST)</div>
 
LaI locuzioneconfini "musicadella classica"categoria vienesono usatasfumati nele parlareopinabili, comunein perquanto riferirsiil allamarchio musicadi coltaclassicità europeaviene in genere assegnato dai posteri; dunque, eciò nonche deveoggi esseresi confusadefinisce con"classico" ilnon piùlo specificoera significatonecessariamente diai musicatempi delin [[Classicismocui (musica)|Classicismo]]venne composto. In particolare, unoa stileseconda caratteristicodei contesti il concetto di un"musica determinatoclassica" periodopuò dellaincludere storiao dellano la musica colta contemporanea. L'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del [[XIX secolo]], allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da [[Johann Sebastian Bach]] a [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] come l'epoca d'oro della musica<ref>Rushton, Julian, ''Classical Music'', (London, 1994), 10</ref> e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'''[[Oxford English Dictionary]]'', risalgono intorno al 1836.<ref name="Music 2007"/><ref name="OED_Online_Classical">{{cite web|author=The Oxford English Dictionary|publisher=The OED Online|url=http://dictionary.oed.com/cgi/entry/50040930?single=1&query_type=word&queryword=classical&first=1&max_to_show=10|accesso=10 maggio 2007|title=classical, a.|year=2007}}</ref>
Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di [[semiografia musicale|notazione musicale]], sviluppato gradualmente a partire dal [[IX secolo]].<ref>{{cita pubblicazione | nome=Chew, Geffrey & Rastall |titolo=Notation, Plainchant: Pitch-specific notations, 13th–16th centuries |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1(vi) |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref> La notazione musicale permette di individuare l'[[altezza (suono)|altezza]] e la durata dei suoni, specificando il [[metro (musica)|metro]] e l'[[tempo (musica)|andamento]] per una precisa esecuzione. Nel corso del tempo l'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]] e l'[[abbellimento|ornamentazione]] estemporanea o [[ad libitum]], di uso comune fino al XVII e XVIII secolo, hanno gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Malm, W.P./Hughes, David W.|titolo=Japan Notation systems: Introduction |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref><ref>{{cita pubblicazione | nome=IAN D. BENT, DAVID W. HUGHES, ROBERT C. PROVINE, RICHARD RASTALL, ANNE KILMER|titolo=Notation, §I: General |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref><ref>{{cita pubblicazione | nome=Middleton, Richard|titolo=Popular music, §I, 4: Europe & North America: Genre, form, style |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref>
 
Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di [[semiografia musicale|notazione musicale]], sviluppato gradualmente a partire dal [[IX secolo]].<ref>{{cita pubblicazione | nome=Chew, Geffrey & Rastall |titolo=Notation, Plainchant: Pitch-specific notations, 13th–16th centuries |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1(vi) |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref> La notazione musicale permette di individuare l'[[altezza (suono)|altezza]] e la durata dei suoni, specificando il [[metro (musica)|metro]] e l'[[tempo (musica)|andamento]] per una precisa esecuzione. Nel corso del tempo l'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]] e l'[[abbellimento|ornamentazione]] estemporanea o [[ad libitum]], di uso comune fino al XVII e XVIII secolo, hanno gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Malm, W.P./Hughes, David W.|titolo=Japan Notation systems: Introduction |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref><ref>{{cita pubblicazione | nome=IAN D. BENT, DAVID W. HUGHES, ROBERT C. PROVINE, RICHARD RASTALL, ANNE KILMER|titolo=Notation, §I: General |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref><ref>{{cita pubblicazione | nome=Middleton, Richard|titolo=Popular music, §I, 4: Europe & North America: Genre, form, style |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref>
 
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La locuzione "musica classica" viene usata nel parlare comune per riferirsi alla musica colta europea, e non deve essere confusa con il più specifico significato di musica del [[Classicismo (musica)|Classicismo]], uno stile caratteristico di un determinato periodo della storia della musica. L'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del [[XIX secolo]], allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da [[Johann Sebastian Bach]] a [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] come l'epoca d'oro della musica<ref>Rushton, Julian, ''Classical Music'', (London, 1994), 10</ref> e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'''[[Oxford English Dictionary]]'', risalgono intorno al 1836.<ref name="Music 2007"/><ref name="OED_Online_Classical">{{cite web|author=The Oxford English Dictionary|publisher=The OED Online|url=http://dictionary.oed.com/cgi/entry/50040930?single=1&query_type=word&queryword=classical&first=1&max_to_show=10|accesso=10 maggio 2007|title=classical, a.|year=2007}}</ref>
 
==Caratteristiche==