Musica classica: differenze tra le versioni

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Tracce significative sono state lasciate dalla cultura greca, nella quale la musica rivestiva un ruolo significativo. I greci hanno sviluppato una raffinata teoria filosofica della musica, studiando gli intervalli e costruendo scale.<ref name="Grout73p28">[[#Grout73|Grout]], p. 28</ref> Tale interesse era soprattutto teorico e speculativo e c'era una certa distinzione con la musica d'uso. I greci hanno infatti sviluppato un sistema di notazione musicale basato sulle lettere dell'alfabeto, che però era di utilità meramente pratica e veniva infatti impiegato nella musica di consumo, ma non studiato e trattato dai teorici, motivo per il quale di esso rimangono pochissime conoscenze e solo un limitato numero di frammenti, a differenza delle teorie speculative, trasmesse ai posteri. Due tra i principali strumenti della musica greca erano l'[[aulos]], strumento [[strumenti ad ancia|aerofono ad ancia]] associato a [[Pan]] e al culto orgiastico, e la [[lira (strumento musicale)|lyra]], cordofono associato ad [[Apollo]] e alla razionalità.
 
La dicotomia fra il dionisiaco e l'apollineo che caratterizza diversi aspetti della cultura greca si ritrova quindi anche nella musica, emblematizzate dai miti legati a tali strumenti. Secondo la leggenda l'aulos sarebbe stato infatti inventato da [[Atena]] e il suo suono doveva simulare l'atroce lamento di [[Medusa (mitologia)|Medusa]], da lei trasformata da magnifica fanciulla in creatura mostruosa. Specchiandosi la dea constatò quanto brutta fosse l'espressione del suo bellissimo viso nello sforzo del suonare e gettò via lo strumento che venne raccolto da [[Marsia]], il cui deforme aspetto di [[satiro]] invece non poteva certo peggiorare di molto. La lyra invece sarebbe stata inventata da [[Ermes]] il quale, dopo aver rubato una mandria di vacche al dio Apollo, trovò una [[tartaruga]]. Con il suo guscio come cassa costruì lo strumento, con il cui suono prodigioso poté accompagnare il canto. Apollo fu talmente colpito dalla bellezza di tale musica da accettare la lyra da Ermes in riparazione per la mandria di vacche. Marsia sfidò poi Apollo, tentando con la musica di ergersi al livello degli dei, ma quest'ultimo poteva associare al suono della sua lyra la razionalità della parola, preclusa invece allo strumento a fiato, vincendo in questo modo la sfida e condannando Marsia alla decorticazione. Tale mito mostra anche un altro legame, per certi aspetti paradossale, tra apollineo e dionisiaco, in quanto l'aulos, strumento associato all'origasmoorgiasmo, sarebbe stato inventato dalla dea della ragione, mentre lo strumento per eccellenza della razionalità, la lyra, sarebbe stato ideato dal dio del sogno.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 1, pp. 13-15|Carrozzo}}.</ref>
 
Tale racconto mitico riflette la concezione musicale dicotomica dei greci, nella quale la musica aveva un ruolo importante sia nell'estasi orgiastica sia nella declamazione della poesia, massima espressione di razionalità. La musica greca era basata sulle ''harmoniai'' (o ''modi''), a ciascuna delle quali era associata una scala e un insieme di elementi ritmici e melodie tradizionali, e a ciascuna di esse era anche associato un effetto sull'animo umano (''ethos''). Ad esempio l'armonia dorica era associata alla virtù e alla compostezza, mentre quella frigia era associata alla frenesia e all'entusiasmo orgiastico. Questo effetto era tenuto in grande considerazione, e [[Platone]] suggeriva quale dovesse essere l'uso educativo e quale quello diseducativo, e dunque bandito, della musica nella sua [[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]<ref>[[Platone]], [[La Repubblica (dialogo)|La Repubblica]], III, 399d (trad. Franco Sartori).</ref>, mentre [[Aristotele]] teorizzava la "catarsi omeopatica", che prevedeva l'impiego dell'ethos negativo per epurare [[omeopatia|omeopaticamente]] l'anima.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 1, p. 19|Carrozzo}}.</ref>