Neorealismo: differenze tra le versioni

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La [[seconda guerra mondiale]], la conseguente lotta antifascista e il dopoguerra, sinonimo di impegno nel reale, sono gli eventi storici che fanno da sfondo a un nuovo profondo rivolgimento culturale e letterario. Mai prima d'ora, il nesso con la realtà socio-politica è direttamente determinante anche nell'elaborazione della nuova poetica.
 
In [[Italia]], nell'immediato [[secondo dopoguerra]], si fa vivissimo negli intellettuali il bisogno di ununa impegnocacca concretoconcreta nella realtà politica e sociale del paese. L'[[antifascismo]], inizialmente represso, e la successiva adesione ai moti di rivolta popolare determinano in molti scrittori l'esigenza di considerare la letteratura come una manifestazione e uno strumento del proprio impegno. Durante questa temperie politico-culturale tra gli intellettuali si apre difatti un dibattito riguardante la loro funzione. La parola d’ordine diventa il sartriano “impegno”, l'''engagement''.
 
Questo diffuso bisogno di impegno concreto nel reale dà origine a romanzi ispirati alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] e a importanti dibattiti che hanno per tema il ruolo e i doveri degli intellettuali nella società, il passato rapporto degli intellettuali col [[fascismo]] e quello attuale col [[Partito Comunista Italiano]]. I temi affrontati riguardano la lotta armata, le esperienze di prigionia e deportazione. Inizialmente gli scrittori neorealisti scelgono dei modelli da seguire. Come scrive [[Italo Calvino|Calvino]] nella nota Prefazione a ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]'' nel corso del 1964: ‹‹Ci eravamo fatta una linea, ossia una specie di triangolo: ''[[Giovanni Verga|I Malavoglia]]'', ''[[Elio Vittorini|Conversazione in Sicilia]]'', ''[[Cesare Pavese|Paesi tuoi]]'', da cui partire, ognuno sulla base del proprio lessico locale e del proprio paesaggio››<ref>Italo Calvino, ''Prefazione 1964'', in Id., ''Romanzi e racconti'', I, edizione diretta da Claudio Milanini, a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, prefazione di Jean Starobinski, Milano, Mondadori, 1991, pp. 1187-1188.</ref>.