Morte di Benito Mussolini: differenze tra le versioni

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[[File:Cadaveri piazzale Loreto.jpg|thumb|upright=1.5|Il distributore visto dalla prospettiva in cui si trovò Starace quando venne fucilato]]
 
A Dongo tutti i 16 cadaveri dei fucilati vengono caricati su un camion, sopra di loro viene steso un telo su cui siederanno i partigiani durante il viaggio. Il veicolo parte per [[Milano]] verso le 18:00, fermandosi prima ad [[Azzano (MezzegraTremezzina)|Azzano]] per recuperare anche i corpi di Mussolini e della Petacci lasciati nel frattempo sotto la pioggia<ref>Pierre Milza, ''cit'', pag 220.</ref>. Durante il viaggio di ritorno la colonna è costretta a fermarsi in diversi posti di blocco partigiani che creano diversi problemi: in particolare a Milano, in via Fabio Filzi, all'altezza dello stabilimento della [[Pirelli (azienda)|Pirelli]], durante un controllo operato da una formazione della divisione "Ticino", sorgono momenti di tensione quando i partigiani a bordo del camion si rifiutano di mostrare i corpi trasportati. Le due formazioni armate si fronteggiano sino all'intervento del comando generale che permette il proseguimento della colonna alla vicina destinazione finale.
 
Alle 3:40 di domenica 29 aprile la colonna giunge in [[Piazzale Loreto]], meta che secondo [[Walter Audisio]] non fu casuale o improvvisata, ma meditata<ref>Walter Audisio, ''cit'', pag 387.</ref> per il suo valore simbolico. Qui Valerio decide di scaricare i cadaveri a terra, proprio dove le vittime della [[Strage di Piazzale Loreto|strage del 10 agosto 1944]] erano state abbandonate in custodia ai [[Legione Autonoma Mobile Ettore Muti|militi fascisti della Muti]], che li avevano dileggiati e lasciati esposti al sole per l'intera giornata, impedendo ai familiari di raccogliere i loro resti.