Teutrante: differenze tra le versioni

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== Il mito ==
=== Il cinghiale ===
Teutrante, da giovane, partecipando ad una battuta di caccia, inseguì un enorme [[cinghiale]]. Alla fine, il re stava per ucciderlo quando l’animale iniziò a parlare, implorando pietà in nome di [[Artemide]] e poi trovando riparo proprio in un tempio della dea. Teutrante non esitò a finire la bestia.
 
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La madre, in segno di gratitudine, non solo fece erigere una statua, ma ordinò la creazione di un gigantesco toro d'oro, capace di emulare il suo predecessore,<ref>{{cita libro | cognome= Ferrari | nome= Anna | coautori=| titolo= Dizionario di mitologia pag 693| editore= UTET | città= Litopres | anno= 2006| id= ISBN 88-02-07481-X}}</ref> e gridando di essere risparmiato.<ref>L'evento è raccontato in [[Pausania il Periegeta|Pausania]] libro VIII, 12, 2</ref>
 
=== Auge e Telefo ===
[[Auge]], figlia di Aleo e di Neera, fu desiderata da [[Eracle]] che la violentò<ref>[[Pseudo-Apollodoro]], Libro III 9, 1</ref>. Da tale unione nacque un bambino, che la madre nascose intimorita nel tempio di Atena. Eracle subito riuscì a trovarlo e lo abbandonò sul monte [[Partenio]]<ref>[[Pseudo-Apollodoro]], Libro II 7, 4</ref><ref>Wagner, in accordo con Licofrone, legge in questo passo un'allusione ad una pestilenza, della quale, secondo Aleo, sarebbe stato colpevole il figlio di Auge.</ref>, dove fu allattato da una cerva e poi raccolto da alcuni mandriani, che decisero di chiamarlo [[Telefo]], proprio per via dell'insolita balia. Essi, non sapendo cosa fare del pargolo, lo portarono al loro signore, il re [[Corito]].<ref>Secondo un'altra versione della storia, fu Corito a assegnargli il nome di Telefo e non i mandriani, vedi {{cita libro | cognome= Apollodoro | nome= | coautori=| titolo= I miti greci VII edizione pag 577 | editore= Arnoldo Mondadori | città= Milano | anno=2004 | id= ISBN 88-04-41027-2}} e Diodoro Siculo, IV, 33,11</ref>
 
La donna fu venduta come schiava grazie a [[Nauplio]] a Teutra<ref>Alcidamante (Odyss. 14-16</ref>.
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Una volta che Telefo diventò adulto, chiese all'[[oracolo di Delfi]] notizie sui suoi genitori: il responso fu di andare a cercare Teutrante in Misia. Quando Telefo venne a corte, Auge era diventata la regina di Teutrania: ella gli rivelò l'identità del padre ([[Eracle]]), mentre Teutrante gli diede in sposa la figlia [[Argiope (Telefo)|Argiope]], rendendolo il proprio erede,<ref>[[Pausania il Periegeta|Pausania]] libro X, 28,4</ref> anche perché non aveva figli maschi.
 
=== Altre versioni del mito ===
Secondo un'altra versione, Teutra aveva adottato, e non sposato, Auge che cercava rifugio nel suo regno. A Telefo, giuntovi con il suo amico [[Partenopeo]], alla ricerca della madre, furono offerti il regno e Auge come promessa sposa, purché prima sconfiggesse [[Idas]], il figlio di [[Afareo]], uno degli [[Argonauti]], il quale stava preparando un assalto al regno della Misia.<ref>Dopo averlo sconfitto ottenne anche la madre come sposa, ma i due non giacquero mai insieme. La donna, oltre a cercare scuse per non farsi toccare, meditava anche l'omicidio del proprio figlio, ma alla fine il destino, sotto forma di serpente, la fece confessare e i due tornarono in patria come madre e figlio, così [[Igino Astronomo|Igino]], Fabulae 100.</ref>
 
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== Voci correlate ==
*[[Telefo]]
*[[Auge (Creuse)|Auge]]
 
== Note ==
<references/>
== [[Bibliografia]] ==
=== Fonti antiche ===
* [[Plutarco]], Dei fiumi 21
* [[Omero]], Iliade
* [[Igino Astronomo|Igino]], Fabulae 99-100
* [[Strabone]], XII, 571 e seguenti
=== Traduzioni delle fonti ===
*{{cita libro | cognome= Apollodoro | nome= | coautori=| titolo= I miti greci VII edizione | editore= Arnoldo Mondadori | città= Milano | anno=2004 | id= ISBN 88-04-41027-2}} Traduzione di Maria Grazia Ciani
* {{cita libro | cognome= Igino | nome= | coautori=| titolo= Miti | editore= Adelphi Edizioni | città= Milano | anno=2000 | id= ISBN 88-459-1575-1}} Traduzione di Giulio Guidorizzi