Lago di Texcoco: differenze tra le versioni

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== Geografia fisica ==
===Descrizione dell'invaso lacustre===
La superficie totale del bacino idrologico del lago Texcoco (che include anche i laghi del nord e del sud della valle del Messico) si estende per più di 2&nbsp;000 chilometri quadrati<ref>[http://www.semarnat.gob.mx/regiones/texcoco/caracteristicas.shtml Cruickshank, 1998]</ref>.
 
Il lago Texcoco faceva parte del sistema di laghi che copriva buona parte della superficie della valle del Messico. Nella stagione delle piogge, il lago si univa con gli altri quattro, che si trovavano tra le catene montuose che circondano la valle. A nord del lago si trovavano due piccole lagune di acqua salata. Queste furono chiamate di Xaltocan e Zumpango. Sono nomi ''nahua'', imposti dopo l'arrivo dei popoli che parlavano tale lingua al centro del Messico. Il limite tra il lago Texcoco e il lago Xaltocan era segnalato da un canale che passava tra il nord della [[sierra de Guadalupe]] e le cime che segnano la divisione tra il cuore della [[valle del Messico]] e la [[valle]] di [[Teotihuacan]]. Verso sud, il lago Texcoco si estendeva fino alla penisola di Iztapalapa e si congiungeva al [[lago di Xochimilco]] attraverso un passaggio tra la cima di Estrella e la pianura alluvionale di Coyoacán.
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Il lago Texcoco si alimentava delle acque provenienti da due catene montuose che lo circondavano. A ponente, si trova la sierra de las Cruces, da dove scorrono ancora i fiumi Magdalena, Becerra, Barranca del Muerto, Eslava, Mixcoac e San Ángel. A oriente, numerosi ruscelli scendavano dalle nevi della [[sierra Nevada (Messico)|sierra Nevada]] verso [[Texcoco]], [[Chimalhuacán]] e [[Atenco]]. Tra questi fiumi erano il Coatepec e il Chapingo. I suoi confini sud e nord erano disegnati dalla sierra de Guadalupe e dalla [[sierra de Santa Catarina|Santa Catarina]], i cui corsi d'acque contribuivano a portare acqua al lago solo nella stagione delle piogge, dato che lì non nascevano correnti permanenti.
 
Nell'interno del lago vi erano numerosi isolotti. Tranne gli isolotti del Peñón de los Baños e il Peñón Viejo, il resto delle isole erano pianeggianti. Si trovavano specialmente nella region occidentale del lago. Alcuni di queste isole sono celebri nella storia preispanica del Messico, dato che furono domicilio di popoli come gli [[Aztechi]]. Forse il più grande era l'isola di Tenochtitlan, luogo che comprende l'area del Centro storico della [[città del Messico]], capitale dello statoStato azteca. A nord di questa, si trovava l'isola di Tlatelolco, in cui si svolgeva il mercato più grande del [[periodo postclassico mesoamericano]]. A sudest, un gruppo di isolotti si trovavano tra quelli del Messico e la riviera di Iztapalapa. Tra loro vi sono quelli di Iztacalco e Pantitlán.
 
Fa parte del bacino della [[valle del Messico]], un sistema di laghi che comprendeva i laghi di [[lago di Xochimilco|Xochimilco]], [[lago di Chalco|Chalco]], [[lago di Xaltocan|Xaltocan]] e [[lago di Zumpango|Zumpango]]. Si trattava di un lago di acqua salata, dal quale in [[Civiltà precolombiane|epoca precolombiana]] si otteneva l'acqua per l'agricoltura. Dopo la distruzione delle dighe indigene che contenevano la loro crescita, le acque del lago di Texcoco inondavano periodicamente la città del Messico, dal [[secolo XVI]] fino al [[secolo XIX]]. Questa fu la ragione che portò le autorità del viceregno e la repubblica indipendente a ideare un sistema di scarico che finì per ridurre l'area dei laghi. Sul finire del [[secolo XX]], il governo del [[Messico]] mise in marcia un programma di recupero del corpo d'acqua, sebbene per questioni economiche sia stato sospeso.
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Gli ecosistemi originari delle riviere lacustri del lago sono stati modificati notevolmente dall'influenza della presenza urbana. Dal loro arrivo nella valle del Messico, gli esseri umani si sono serviti delle risorse del lago per la loro sopravvivenza. Nella riviera orientale, ad esempio, esistono evidenze archeologiche che indicano che in quella regione ([[Tlapacoya]] e Tepexpan), gli uomini cacciavano [[mammut]], cervi e altri animali selvaggi.
 
Con il passare dei secoli, con lo sviluppo della vita sedentaria in [[Mesoamerica]], gli uomini approfittavano di tutto il materiale che il lago poteva fornire. Le sue rive erano coperte da una specie di [[giunchi]] che in Messico erano conosciuti come ''tule''; di [[Salix|salici]] e altri alberi come [[ahuehuete]] e [[ahuejote]]. Era posible trovare alghe nelle spiagge, e pescare diversi generi di pesci ed anfibi. Il lago era destinazione di numerosi uccelli migratori di diverse specie. Era anche casa per molte specie di mammiferi minori, specialmente [[roditori]].
 
Un importante utilizzo alimentare delle acque del lago, fin dall'epoca precolombiana, era costituito dall'[[acquacoltura]] di [[Corixidae|cimici acquatiche]]. Gli [[Axayácatl]], il nome generico con cui si indicano alcune specie di [[Rhynchota|rincoti]], commestibili sia come insetto sia come uovo, costituivano popolazioni di grande entità nei laghi salati del Messico. Sia la raccolta degli insetti sia la produzione del "caviale" hanno però subito una drastica contrazione a causa del prosciugamento o dell'inquinamento dei laghi e della forte antropizzazione del territorio nei secoli successivi.
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=== Epoca precolombiana ===
 
Le riviere del lago di Texcoco sono state popolate da almeno venticinquemila anni, come dimostrano i resti archeologici di [[Tlapacoya]]. Più recenti sono quelli dell'[[uomo di Tepexpan]] -- che—che in realtà era donna--donna—, e della [[donna del Peñón]]. I primi abitanti delle rive del lago e degli isolotti si dedicavano alla caccia, alla raccolta e alla pesca.
 
Luogo di consolidazione della [[società (sociologia)|società]] agricola mesoamericana, le rive del lago si convertirono in uno dei principali centri di sviluppo nel processo di civilizzazione della Mesoamerica. Durante l'[[periodo preclassico mesoamericano|orizzonte preclassico]] (3000 a.C.--150 d.C.), il nordest del lago fu la culla di numerose popolazione che ricevettero l'influenza delle tradizioni ceramiche dell'occidente mesoamericano. Tra questi primi insediamenti si trovano [[Tlatilco]], [[Zacatenco]] e [[El Arbolillo]], che appartengono all'attuale stato del Messico. È stata proposta come ipotesi che questi popoli fossero appartenuti alla famiglia linguistica [[lingue otomanghe|otomangheana]], che in quel tempo doveva occupare estese zone del centro e del sud del Messico. D'altra parte, nella zona orientale del lago, Chimalhuacán e Tlapacoya continuavano ad essere centri importanti, dedicati alla coltivazione del mais.
 
A partire dal [[II secolo]] d.C, la popolazione del bacino cominciò a concentrarsi in una delle valli associate al lago, per formare quella che sarebbe stata una delle più importanti metropoli della Mesoamerica, [[Teotihuacan]], ubicata a nordest del lago, dedita all'agricoltura e al commercio interregionale. Teotihuacan fu una città abitata da persone di diverse origini [[etnia|etniche]], e fu il cuore della politica, dell'economia e della cultura mesoamericana dal secondo secolo fino all'ottavo secolo, nel quale cominciò il suo periodo di decadenza.
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Dopo che gli invasori furono espulsi da Tenochtitlan il 30 giugno del [[1520]], furono ricevuti dai paesi del ponente della valle, che li aiutarono ad arrivare a [[Tlaxcala de Xicohténcatl|Tlaxcala]]. Lì poterono riorganizzarsi per poter intraprendere l'attacco finale. Come parte della strategia, [[Hernán Cortés]] ordinò la costruzione di dodici [[Brigantino|brigantini]], che furono armati nella spiaggia di [[Texcoco]], a oriente del lago omonimo. Per farli passare alla laguna, gli spagnoli distrussero la diga di Nezahualcóyotl.
 
{{quote|E le loro navi vennero da Texcoco, dodici navi; e in quell'eopca si erano stanziati ad Acachinanco. Subito, partì verso di loro il marchese [Cortés]... Venne a esaminare attentamente il luogo dal quale potevano penetrare le navi, il luogo nel quale i canali erano ben retti, se erano profondi, di modo che non si potessero incagliare da nessuna parte. Ma i canali erano sinuosi, a volte curvi; non poteva farle entrare da lì.| |Y sus naves vinieron de Texcoco, doce naves; y en esa época se habían montado en Acachinanco. Enseguida, entonces hacia allá partió el marqués [Cortés]... Vino a examinar cuidadosamente el lugar por el que podían penetrar las naves, el lugar en que los canales estaban bien rectos, si eran profundos, para que no pudieran encallar en ninguna parte. Pero los canales eran sinuosos, a veces curvos; no podría hacerlas entrar por allí.|lingua=es}}
 
{{quote|Fecero passare due navi, le misero di forza per la strada che viene da Xoloco. E una volta lì, si riunirono per decidere, tutti insieme dissero che avrebbero perforato con spari i messicani; si riunirono per decidere ciò. Allora si collocarono in file, portarono trombe -di fuoco-; il grande stendardo li procedeva. E immediatamente, senza la più piccola confusione, senza inquietarsi, partirono suonando il tamburo e il flauto, il flauto di legno [...]| |Hicieron pasar dos naves, las metieron a presión por el camino que viene de Xoloco. Y una vez ahí, se reunieron para decir, todos juntos dijeron que perforarían con diparos a los mexicanos; se reunieron para decir eso. Entonces se colocaron en filas, llevaron trompetas-de-fuego<ref>Cañones, desconocidos para los mesoamericanos</ref>; el grande estandarte iba enfrente de ellos. E inmediatamente, sin la menor confusión, sin inquietarse, partieron tocando el tambor y tocando la flauta, la flauta de madera [...]|lingua=es}}
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{{quote|E a Xoloco, gli spagnoli arrivarono fino dove si alzava il muro; si alzava nel mezzo, tagliava la strada. Con la grande tromba-di fuoco- gli spararono. Ancora non lo avevano buttato giù quando cadde il primo colpo; ma la seconda volta lo distrussero, e la terza, finalmente cadde a terra; la quarta volta, il muro fu distrutto per sempre... | |Y en Xoloco, los españoles llegaron hasta donde se levantaba el muro; se levantaba en medio, cortaba el camino. Con la gran trompeta-de-fuego le dispararon. Todavía no lo habían derrumbado cuando cayó el primer golpe; pero la segunda vez lo destruyeron, y la tercera vez, finalmente se vino a tierra; y la cuarta vez, el muro fue derrumbado para siempre...|Códice Florentino<ref>Urrutia y Libura, 2002: 234-235</ref>|lingua=es}}
 
Il risultato di questa guerra, si sa, fu il sommettersi dello statoStato azteca alla corona spagnola. Il saldo fu di migliaia di morti, a causa della carestia, dello scontro contro gli spagnoli, e delle epidemie causate da microbi sconosciuti in Mesoamerica. In questo modo, la città di Tenochtitlan si convertì in un fuoco di infezione che non permetteva di stabilire il governo coloniale sull'isola. Così, la corte si stabilì a [[Coyoacán]], mentre gli indigeni si incaricavano della pulizia della capitale tenochca.
 
=== Del viceregno al XX secolo: una lotta contro il lago ===
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Gli sbarramenti e le vie, oltre a regolare il livello delle acque, servivano per la conservazione delle stesse in alcune sezioni del lago di minore profondità, che durante l'[[estate]] si seccavano. Tuttavia, la mancante ricostruzione delle opere di ingegneria idraulica precolombiane da parte dei conquistatori coloniali provacarono la scomparsa graduale, nel giro di pochi anni dalla conquista, della laguna de México—il settore occidentale del lago di Texcoco. A questa mancanza di attenzione verso l'utilità del sistema di chiuse, ci sarebbe da sommare la chiusura di numerosi canali che solcavano il Messico, al punto che nel XVIII secolo, solo sette [[acequia|acequie]] attraversavano la città.<ref>Rosas, 1998: 28</ref>
 
La discesa delle acque, e l'introduzione di nuove abitudini europee, diedero come risultato che il resto della laguna si convertisse in un magazzino di "acque di cattivo e pestilenziale odore, che non poco arreca danno alla città, specialmente quando in estate si secca parte di esse", come avrebbe scritto [[Antonio de Ciudad Real]], a proposito della sua visita alla capitale novohispana. Alla fine, i colonizzatori non trovarono nessuna utilità nel lago. Il lago non forniva acqua per l'agricoltura, né cresceva nessun pesce che valesse la pena—perlomeno agli occhi degli europei--; e il colmo, fino il sale che da esso si otteneva era disprezzato. Più che una fonte di vita quale era per i mesoamericani, il lago di Texcoco si convertì in una minaccia per la vita urbana della città.
 
La orgogliosa capitale della Nueva España fu teatro di molteplici alluvioni durante il periodo coloniale. La prima di queste fu quella del [[1555]], che motivò la pianificazione di un sistema di drenaggio delle acque della valle. Il piano fu abbandonato con il retrocedere del livello delle acque. Altre memorabili inondazioni furono quelle avvenute nel 1580, 1607, 1622, 1629, 1707, 1714, 1806, 1819; e già nel periodo del Messico indipendente, nel 1856, 1865, 1900, 1901, e 1910<ref>Basáñez, 1995: 116, 180.</ref>. L'alluvione del [[1622]] ebbe luogo come consecuenza di un imprudente ordine del viceré Gelves, che ordinò di chiudere le porte del sistema drenante già iniziato da [[Enrico Martínez]] per sincerarsi che realmente la città era minacciata dalle esondazioni. La peggiore delle esondazioni fu quella del [[1629]], della quale scrive [[Vicente Riva Palacio]]:
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Dopo che la città permase inondata per sei anni, il progetto di Martínez fu rifiutato e si decise di aprire un taglio aperto verso Huehuetoca, anch'esso a partire dal lago di San Cristóbal. Altri, più influenti a causa delle leggende originarie dell'inizio della colonia, pensavano che era possibile trovare una via per far defluire le acque naturalmente, che fosse sconosciuta. Secondo questa corrente, a Pantitlán (oriente dell'attuale Distrito Federal) esisteva un pozzo la cui porta poteva essere aperta solo con una chiave che, per sorte avversa, solo gli indios sapevano dove stava. L'esistenza di questo pozzo avrebbe spiegato come durante l'epoca precolombiana, la città non si fosse inondata come nell'epoca del viceregno. Chiaramente, il pozzo di Pantitlán non è mai esistito.
 
Nella costruzione del Canale di Huehuetoca—che aprì artificialmente il [[bacino endoreico]] della valle del Messico per drenarla verso il bacino del [[río Pánuco]]-- parteciparono—parteciparono migliaia di indigeni. A differenza del primo drenaggio secondo il piano di Martínez, il taglio di Nochistongo fu pianificato come un canyon, e ci volle un secolo per vederlo concluso. Riva Palacio segnalava che una delle cause della crisi demografica della [[valle del Messico]] durante il XVII secolo fu precisamente la costruzione dello scarico.<ref>Citado en Rosas, 1998: 34</ref>
 
==== Il Gran Canale di Scolo ====
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Durante il [[XIX secolo]], lo scenario politico in Messico non si prestava per l'impegno di costruire monumentali opere di scolo come era quella raccomandata da Humboldt. Tuttavia, i laghi di Texcoco, Xaltocan e Zumpango cominciavano a ridursi di superficie, dopo la deviazione del fiume Cuautitlán dalla sua foce naturale a Zumpango verso il fiume Tula. In quell'epoca, la città comunicava con i laghi di Xochimilco e Chalco principalmente tramite il canale di La Viga. Questo passava per vari paesi dediti all'agricoltura situati nei vecchi isolotti della scomparsa laguna México. Tra loro erano [[Iztacalco]], Santa Anita Zacatlamanco, San Juanico Nextipac e Mexicaltzingo. Nel decennio del 1840, si introdussero le prime barche a vapore per il trasporto nel canale, che si era convertito in uno dei luoghi favoriti degli abitanti di Città del Messico.
 
Nel [[1856]], una nuova alluvione nella città rese chiaro che le opere di drenaggio del viceregno fossero superate. L'ingegnere [[Francisco de Garay]] riprese l'idea di Humboldt, e propose la creazione di un nuovo canale di scolo. I lavori iniziarono nel 1866 e si conclusero nel 1900. Il 17 marzo di quell'anno, Porfirio Díaz, presidente del Messico alla sua penultima rielezione, inaugurò le opere di drenaggio. Queste consistevano in un canyon di 39 chilometri di lunghezza—propriamente, il Gran Canale di Scolo, che nell'anno 2006 ha cominciato ad essere intubato<ref>[http://www.jornada.unam.mx/2006/07/30/038n3cap.php ''La Jornada''. 30 luglio 2006]</ref>-- e—e il primo tunnel di Tequisquiac, di dieci chilometri di lunghezza.
 
==== Opere di drenaggio moderne del lago di Texcoco ====
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Nel 2001, il governo del presidente [[Vicente Fox]] annunciò la convocatoria per la costruzione di un nuovo aeroporto per la città del Messico, in vista del fatto che l'attuale [[Aeropuerto Internacional de la Ciudad de México]] risultava poco funzionale. Vennero presentati due progetti: uno, che pretendeva la costruzione del terminal a [[Tizayuca]], e l'altro, nella zona federale del lago di Texcoco. Le autorità optarono per la seconda proposta. Tra gli argomenti sfoderati a favore ci sono la inutilità agricola del terreno sterile texcocano, e ovviamente, che una parte dei finanziamenti ottenuti per l'operazione dell'aeroporto sarebbero stati destinati al Progetto Texcoco. Al contratio, molti gruppi ambientalisti e specialisti pensavano che la costruzione dell'aeroporto ad Atenco avrebbe potuto trarre conseguenza negative per i dintorni della regione.
 
L'inconveniente risultò il possesso del terreno da parte di vari campi comuni dei comuni dell'oriente del Messico. La discordanza con il prezzo che si pretendeva pagare come indennizzo, così come altre questioni di ordine politico, portarono vari di questi paesi a protestare contro il governo federale. Guidati dai possidenti di [[San Salvador Atenco]] --capoluogo—capoluogo comunale di [[Atenco]]--, vari commissariati si opposero alla costruzione del terminal sulla loro terra, e i seguito ottennero—a base di proteste nella quale brillarono i machete campagnoli --<ref>E per questo si chiama ''macheteros de Atenco'', sebbene l'organizzazione si chiama ''Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra</ref> che la [[Secretaría de Comunicaciones y Transportes (México)|Secretaría de Comunicaciones y Transportes]] desistesse dalla costruzione dell'aeroporto nell'agosto del 2002, dopo che un latifondista di San Salvador fu assassinato in uno scontro con la Policía Federal Preventiva<ref>[http://www.jornada.unam.mx/2002/08/02/016n1pol.php?origen=index.html ''La Jornada''. 2 de agosto de 2002]</ref>.
 
== Geografia umana ==
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La valle del Messico, nella quale si trova il lago di Texcoco, è la regione con la maggiore densità demografica in Messico. Estese porzioni di quello che fu il lago sono oggi occupate dalla zona urbana, la cui espansione verso la regione prosciugata cominciò dal momento in cui gli effetti del sistema di drenaggio diedero i loro primi risultati. Tuttavia, non fu che fino al XX secolo quando la città si spalmò su tutte le direzioni. Nei primi tre decenni del secolo, si crearono divisioni urbane a ponente e a sud della città, che oggi formano parte delle delegazioni Cuauhtémoc, e Benito Juárez. Più tardi, l'espansione si sarebbe diretta principalmente verso oriente, a causa della stessa topografia e dei bassi costi del prezzo della terra. Nel decennio del 1940, si avevano già incorporato i territori che appartengono alle delegazioni Iztacalco e Venustiano Carranza.
 
Tuttavia, la crescita demografica raggiunse il culmine durante la seconda metà del secolo. In quegli anni, le trasformazioni economiche del paese motivarono la migrazione della campagna alle città. Ora, estese aree di quello che fu il lago erano occupate principalmente da emigranti provenienti dagli statiStati del paese. Fu così come a poco a poco rimasero incorporate alla città numerose popolazioni che prima erano state indipendenti, come i paesi di [[Iztapalapa]] a sudest, o [[Ecatepec]] a nordest.
 
Attorno alla città si vennero creando [[cinture di miseria]] caratterizzate dalla mancanza di servizi pubblici. Questo accadde specialmente nella parte orientale del Distrito Federal, nella parte orientale di Ecatepec, e a ponente di [[Chimalhuacán]] e [[Texcoco]]. Questi comuni messicani videro convertite le terre salate del lago Texcoco in enormi suddivisioni dove oggi vivono milioni di persone. Solo il comune di [[Nezahualcóyotl (México)|Nezahualcóyotl]], scisso da Texcoco, alberga una popolazione superiore a un milione e 300&nbsp;000 abitanti, in una superficie di 66&nbsp;km quadrati. Per molto tempo, Nezahualcóyotl (''Nezahualodo'', ''Nezayork'', ''Minezota'', come venne conosciuta popolarmente<ref>Si veda, ad esempio [http://www.jornada.unam.mx/2002/03/04/005n1pol.php?printver=1 questa nota] di ''La Jornada'', a proposito di una cospicua ex-abitante di Nezahualodo, attualmente presidente del Sindicato Nacional de Trabajadores de la Educación</ref>) si convertì nella zona emarginata per eccellenza nella città del Messico. La fama le è rimasta, sebbene realmente non sia più la polveriera di primavera né il pantano d'estate che soleva essere nei suoi primi due decenni. Le cinture di autentica miseria si sono spostate ancora di più verso le spiagge, in zone di Ixtapaluca, Chicoloapan, Texcoco, Atenco; o nel vecchio [[lago di Chalco]], dove vivono 300&nbsp;000 persone nel comune di [[Valle de Chalco Solidaridad]], scisso da [[Chalco|Chalco de Díaz Covarrubias]].