Lingua emiliana: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
Fil (discussione | contributi) Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 24:
Col termine '''emiliano'''{{ISO 639}} ci si riferisce ad un gruppo di varietà linguistiche locali, volgarmente dette anche [[dialetto|dialetti]], parlati nell'[[Italia Settentrionale]]. Tali varianti sono diffuse prevalentemente nella regione storica dell'[[Emilia]], ma si estendono anche in territori circostanti di [[Lombardia]], [[Piemonte]], [[Toscana]] e [[Veneto]] <ref name=PeP>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/dialetti-emiliano-romagnoli_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/|titolo=Dialetti emiliano romagnoli|autore=Fabio Foresti|editore=Treccani|lingua=italiano|accesso=20 ottobre 2013}}</ref>. Insieme al [[dialetto romagnolo]], l'emiliano costituisce una delle due varietà della [[lingua emiliano-romagnola]], appartenente al gruppo gallo-italico delle [[lingue romanze]] [[Lingue romanze occidentali|occidentali]]. Pertanto, come il [[lingua francese|francese]], l'[[Lingua occitana|occitano]] ed il [[lingua catalana|catalano]] presenta fenomeni fonetici e sintattici innovativi che lo distinguono dall'[[lingua italiana|italiano]], che appartiene invece al [[Lingue romanze orientali|gruppo orientale]] delle lingue romanze.
Una precisa [[koinè]] emiliana non esiste<ref>A. A. Sobrero, A. Miglietta, Introduzione alla linguistica italiana, Editori Laterza, Roma-Bari, 2006</ref>, tuttavia studi più recenti e mirati hanno individuato alcune koiné locali intorno a singole città o piccole aree<ref>Fabio Foresti, Aree linguistiche. Emilia e Romagna in Holtus, Metzeltin e Schmitt, 1998, pag 569-93</ref>.
== Diffusione ==
I confini tra i dialetti emiliani e gli altri gallo-italici sono abbastanza labili per quanto riguarda la [[fonetica]] e il [[lessico]]. Per esempio, alcuni dialettologi considerano il [[dialetto pavese|pavese]] o ''pavese-vogherese'' come varietà di transizione tra l'emiliano propriamente detto e il [[Lingua lombarda|lombardo]], mentre altri (a partire da Bernardino Biondelli nel suo "''Saggio sui dialetti gallo-italici''" del [[1853]]) lo ritengono a pieno diritto appartenente alla varietà emiliana. Lo stesso [[dialetto piacentino]], in cui sono presenti peculiarità emiliane, presenta vistose e inequivocabili comunanze vocaliche e lessicali con il [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]] (insubre) e in tal caso, come l'affine pavese, potrebbe anch'esso essere quasi una forma transitoria tra lombardo ed emiliano.
Le varietà dialettali del gruppo emiliano sono parlate nella regione storica dell'[[Emilia]] che coincide pressappoco con le province di [[provincia di Piacenza|Piacenza]], [[provincia di Parma|Parma]], [[provincia di Reggio Emilia|Reggio Emilia]], [[provincia di Modena|Modena]], [[provincia di Ferrara|Ferrara]] e parte della [[provincia di Bologna]] (fino al fiume [[Sillaro]], al di là del quale ha inizio la [[Romagna]]). L'emiliano viene parlato anche in una zona della [[provincia di Rovigo]] anticamente chiamata [[Transpadana Ferrarese]], territorio che appartenne all'[[Emilia]] fino al [[Congresso di Vienna]]. Appartengono al gruppo emiliano anche il [[Dialetto carrarese|carrarese]], parlato nella [[Toscana]] nord-occidentale, il pavese, il [[Dialetto oltrepadano|dialetto dell'Oltrepò Pavese]], il [[dialetto tortonese|tortonese]], il [[dialetto mantovano|mantovano]] e il [[dialetto casalasco-viadanese|casalasco-viadanese]] (parlato nella parte sud-orientale della [[provincia di Cremona]] e in quella sud-occidentale della [[provincia di Mantova]]).
== Varietà dialettali ==
|