Emilio o dell'educazione: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Si è curiosi soltanto nella misura in cui si è istruiti|Jean-Jacques Rousseau, ''Emilio o dell'educazione'', [[:s:fr:Page:Rousseau - Collection complète des œuvres t5.djvu/321|edizione 1782, libro V, p. 311]]|On n’est curieux qu’à proportion qu’on est instruit|lingua=fr}}
{{libro
|titolo = Emilio o dell'educazione
|titoloorig = Émile ou
|autore = [[Jean-Jacques Rousseau]]
|annoorig = 1762
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|lingua = fr
}}
'''''Emilio o dell'educazione''''' (titolo originale ''Émile ou
== Struttura ==
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#La quinta e ultima fase è quella in cui l'allievo è ormai pronto a entrare nella società e ricerca la donna della sua vita, Sofia, educata in maniera da essere la compagna ideale di Emilio.
Rousseau si dimostra polemico nei confronti di tutta la tradizione educativa e scolastica tradizionale e anche con i principi dell'educazione "positiva", proponendo una educazione "naturale". Il principio fondamentale dell'opera è che l'uomo nasce buono e che il male scaturisce dalla corruzione della società e da un'educazione non corretta, che non asseconda lo sviluppo armonioso delle potenzialità naturali.<ref name="M">
Secondo Rousseau, l'educazione si deve svolgere in ambiente neutro, preferibilmente in campagna, dove il futuro cittadino non sarà sottoposto ai nefandi stimoli della città. Non riceverà una vera e propria educazione (nel senso di conoscenze imposte dall'alto), ma sarà lasciato libero di sviluppare le proprie facoltà, con stimoli ridotti da parte del maestro, in modo da non essere influenzato in maniera eccessiva e artificiale dalle conoscenze altrui.
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