Villa Mosconi Bertani: differenze tra le versioni

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Architettura: ortog./sint.
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[[File:VILLA_MOSCONI_BERTANI_5.jpg|thumb|La facciata neoclassica di Villa Mosconi Bertani|415x415px]]
[[File:Salone Delle Muse Villa Mosconi Bertani.jpg|thumb|Salone Delle Muse|509x509px]]
'''''Il complesso''''' è un tipico esempio o dell'idea palladiana della Villa Veneta con integrazione nel progetto architettonico sia della parte produttiva e agricola legata al vino che di quella residenziale e padronale, rappresentando al centro della valle una sorta di tempio neoclassico a riferimento di una comunità che contava trentacinque famiglie residenti nella tenuta. È costituito da un edificio principale con due ali basse avanzate, terminanti in due facciate simmetriche. Sopra l’ala orientale si erge il campanile della cappella (consacrata a San Gaetano), mentre da ambo le parti due cancelli danno accesso ai rustici e alle cantine.
 
La costruzione di tutto l’impianto, ossia il corpo centrale della villa, la cappella e le cantine, avvenne nella prima metà del Settecento, ad opera dell’architetto veronese [[Adriano Cristofali]] su commissione del primo proprietario della tenuta Giacomo Fattori. Egli la fece erigere su un nucleo abitativo pre-esistente del Cinquecento.
 
L’intervento della famiglia Fattori iniziato nel [[1710]], finalizzato a dare alla dimora un tono aristocratico, aveva un chiaro scopo autocelebrativo, dal momento che erano stati insigniti del titolo comitale. Il progetto fu inizialmente affidato all’architetto Lodovico Perini che morì prima dell’inizio dei lavori e fu completato daI Cristofoli che seppe elaborare con maestria il corpo centrale, di chiara matrice classicista e revisionare le due ali perpendicolari. In tal modo creò il giardino antistante, eriuscendo riuscì pureanche a celare la vista dei rustici laterali, poco aristocratici, separando la zona dedicata all’ozio da quella più propriamente agricola.
 
L’edificio padronale è a tre piani e consta di un’intelaiatura architettonica scandita da un doppio ordine: tuscanico al pianterreno e ionico al piano superiore. Nella parte centrale, la facciata principale, si conclude con un timpano che contiene lo stemma aggiunto dai Trezza, sul quale spiccano cinque statue di divinità mitologiche. Le statue del giardino sono attribuite allo scultore [[Lorenzo Muttoni]].