Opinione: differenze tra le versioni
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[[Platone]] conferma l'identità tra opinione e apparenza e l’opposizione tra l'opinione e la verità ricercata dal filosofo. L'opinione però non va del tutto rigettata in quanto rappresenta il primo gradino della via verso la verità. Ben diverso infatti è il possesso della verità tra l'uomo che ama le cose belle (opinione) e colui che ama la bellezza (ἀλήθεια, aletheia, la verità); il primo giudica la bellezza secondo il proprio gusto soggettivo tramite la sua sensibilità contingente, mentre il filosofo consegue il concetto del bello valido sempre e per tutti gli uomini. Così nel [[mito della caverna]] gli uomini incatenati rappresentano la condizione comune di coloro che scambiano le ombre (opinione) per la realtà dei concetti universali.
Nell'età medioevale la fede (πίστις, pistis), che era considerata da Platone come una forma dell'opinione<ref>Fabio Ruggiero, ''La follia dei cristiani: la reazione pagana al cristianesimo nei secoli I-V'', Città Nuova, 2002 p.122</ref>, assume invece il valore di somma verità: «il solo bene che non è fallace e saldo è la fede in Dio.»
Il mondo sensibile viene rivalutato dal pensiero cristiano come creazione di Dio che opera sempre per il bene e quindi anche l'opinione rivolta al mondo fenomenico assume valore positivo come tale da rivelare nella natura la manifestazione di Dio.
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*[[Opinionista]]
*[[Politica]]
*[[Linguistica pragmatica
*[[Retorica]]
*[[Sospensione del giudizio]]
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*[[Senso comune]]
*[[Opinione pubblica]]
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