Metropolia di Efeso: differenze tra le versioni
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{{Sede titolare della chiesa cattolica
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|didascalia=Il primo vescovo [[Timoteo vescovo|san Timoteo]]
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|nome=Efeso
|arcivescovile=si
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==Storia==
Secondo un'antica tradizione, già attestata da sant'[[Ireneo di Lione|Ireneo]] nella seconda metà del [[II secolo]], e poi ancora da [[Policrate di Efeso]] e da Eusebio di Cesarea, l'[[evangelista]] e [[apostolo]] [[Giovanni apostolo ed evangelista|san Giovanni]] avrebbe vissuto gli ultimi anni della sua vita ad Efeso e qui sarebbe morto; la tradizione bizantina ha sempre riconosciuto e mostrato ad Efeso la tomba dell'apostolo, sui cui venne costruita una monumentale basilica. Un'altra tradizione, meno antica, riferisce della morte della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine Maria]] ad Efeso. La comunità cristiana efesina fu inoltre la destinataria di una delle lettere di [[Ignazio di Antiochia]] all'inizio del [[II secolo]], dove è fatta menzione del vescovo Onesimo, il primo storicamente documentato.
▲La città di Efeso fu sede di un'antichissima comunità cristiana, le cui origini risalgono alla predicazione dell'[[apostolo]] [[Paolo di Tarso|Paolo]]. Primo vescovo della città fu [[Timoteo vescovo|san Timoteo]], discepolo di san Paolo e da lui costituito vescovo della città. Così riferisce [[Eusebio di Cesarea|Eusebio]] che, nella sua ''[[Storia Ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Storia ecclesiastica]]'', lo indica come primo vescovo della comunità efesina.
Con la riforma [[Diocleziano|dioclezianea]] dell'[[impero romano]], Efeso divenne la capitale della [[provincia romana]] di [[Asia (provincia romana)|Asia]], nella [[Asia (diocesi)|diocesi civile]] omonima e contestualmente fu elevata al rango di [[Metropolita|sede metropolitana]] della provincia asiatica, come confermato dal canone 2º del [[Concilio di Costantinopoli I|concilio di Costantinopoli]] del [[381]]. Con il [[V secolo]], in seguito alla suddivisione della cristianità in [[Patriarcato (cristianesimo)|patriarcati]], la [[provincia ecclesiastica]] di Efeso entrò a far parte del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarcato di Costantinopoli]], come confermato dal canone 28º del [[concilio di Calcedonia]].
Diverse decine furono le [[Diocesi suffraganea|diocesi suffraganee]] che dipendevano dal metropolita efesino. Nel [[concilio di Calcedonia]] del [[451]] furono 39 i vescovi che firmarono gli atti dopo il metropolita Bassiano.<ref>Culerrier, ''op. cit.'', pp. 143-145.</ref>
Nella ''[[Notitia Episcopatuum]]'' dello pseudo-Epifanio, composta durante il regno dell'[[Imperatori bizantini|imperatore]] [[Eraclio I]] (circa [[640]]), la sede di Efeso appare al 2º posto nell'ordine gerarchico delle [[Metropolia|metropolie]] del patriarcato di Costantinopoli, dopo [[Arcidiocesi di Cesarea di Cappadocia|Cesarea di Cappadocia]],<ref>Heinrich Gelzer, [http://archive.org/stream/abhandlungenbay06klasgoog#page/n567/mode/2up ''Ungedruckte und ungenügend veröffentlichte Texte der Notitiae episcopatuum''], in: Abhandlungen der philosophisch-historische classe der bayerische Akademie der Wissenschaften, 1901, p. 534, nº 9.</ref> e le sono attribuite 36 diocesi suffraganee.<ref>Gelzer, ''op. cit.'', p. 536, nnº 84-119.</ref>
La città fu sede di uno dei [[Concilio ecumenico|concili ecumenici]] dell'antichità, [[Concilio di Efeso|concilio]] tenutosi nel [[431]] e al quale parteciparono circa 200 vescovi. Inoltre, nel [[449]], si tenne un [[secondo concilio di Efeso]], non riconosciuto dalle maggiori chiese cristiane come ecumenico, e noto tra i teologi cattolici e ortodossi come ''brigantaggio di Efeso''.▼
Nella successiva ''Notitia Episcopatuum'', composta all'epoca dell'imperatore [[Leone VI il Saggio|Leone VI]] (inizio [[X secolo]]), Efeso occupa ancora il secondo posto fra le metropolie del patriarcato<ref>Gelzer, ''op. cit.'', p. 555, nº 5.</ref> e le sue suffraganee sono 34.<ref>Gelzer, ''op. cit.'', p. 552, nnº 122-156.</ref> Col [[X secolo]] alcune suffraganee furono cedute alla nuova sede metropolitana di [[Arcidiocesi di Smirne|Smirne]].<ref>All'epoca del patriarca [[Nicola I Mistico]], sono attribuite a Smirne quattro suffraganee: [[Diocesi di Focea|Focea]], [[Diocesi di Magnesia al Sipilo|Magnesia]], [[Diocesi di Clazomene|Clazomene]] e [[Diocesi di Temno|Arcangelo]]. Culerrier, ''op. cit.'', p. 150.</ref>
A partire dal [[XIV secolo]] Efeso è diventata una [[sede titolare|sede arcivescovile titolare]] della Chiesa cattolica; attualmente la sede è vacante.▼
▲La città fu sede di uno dei [[Concilio ecumenico|concili ecumenici]] dell'antichità, [[Concilio di Efeso|concilio]] tenutosi nel [[431]] e al quale parteciparono circa 200 vescovi. Inoltre, nel [[449]], si tenne un [[secondo concilio di Efeso|secondo concilio]], non riconosciuto dalle maggiori chiese cristiane come ecumenico, e noto tra i teologi cattolici e ortodossi come ''brigantaggio di Efeso''.
A partire dal [[XIII secolo]] Efeso perse d'importanza a favore della vicina [[Smirne]]. La conquista turca nel [[XIV]] secolo determinò il declino del cristianesimo nella regione. La sede metropolitana di Efeso è tuttavia sopravvissuta fino al [[XX secolo]], e il suo metropolita risiedeva a [[Manisa]], l'antica [[Magnesia ad Sipylum]]. La circoscrizione ecclesiastica è stata soppressa in seguito agli accordi del [[Trattato di Losanna (1923)|trattato di Losanna]] del [[1923]], che ha imposto obbligatoriamente lo [[Scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia|scambio delle popolazioni]] tra [[Grecia]] e [[Turchia]] e di conseguenza la fine della comunità cristiana.<ref>Il villaggio di Aya Solouk, oggi [[Selçuk]], comprendeva all'inizio del [[XX secolo|Novecento]] circa 3.000 abitanti, tutti greci. Aya Solouk derivava dal greco ''Hagios Theologos'', "Santo Teologo", in riferimento all'apostolo ed evangelista Giovanni.</ref>
▲A partire dal [[XIV secolo]] Efeso è
==Cronotassi degli arcivescovi greci==
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==Note==
==Fonti==
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*{{en}} [http://www.gcatholic.org/dioceses/former/t0680.htm La sede titolare] nel sito di www.gcatholic.com
*{{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, p. 443 *
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*{{fr}} Pascal Culerrier, [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_1987_num_45_1_2207 ''Les évêchés suffragants d'Éphèse aux 5e-13e siècles''], in ''Revue des études byzantines'', tome 45, 1987, pp. 139-164
==Voci correlate==
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