Università di Bologna: differenze tra le versioni

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Aggiunti i riferimenti relativi al passaggio sull'Archiginnasio: la data in cui divenne la sede dell'ateneo ed un link di approfondimento sulla storia dell'araldica parietale
Ampliato ed approfondito il passaggio relativo alla diversità dei cosidetti modelli delle università delle origini parigino e bolognese
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La più antica università del mondo occidentale, lo ''Studium'', nacque come libera e laica organizzazione fra studenti. Sebbene tra gli storici sia ancora aperto il dibattito se siano nate prima le [[nationes]] o le universitas nel processo di nascita dell’università come istituzione è unanimemente riconosciuto il ruolo costitutivo svolto dal modello corporativo delle “nazioni”: organizzazioni di studenti che sceglievano e finanziavano in prima persona i docenti attraverso un sistema di raccolta delle donazioni (collectio)<ref name = romanobrizzi21-30 >Antonio Ivan Pini, ''Le 'nationes' studentesche nel modello universitario bolognese nel medio evo'' in {{cita|Romano, Brizzi (a cura di)|pp. 21-30|romanobrizzi}}. Disponibile anche online:{{cita web|url=http://www.itinerarimedievali.unipr.it/v2/pdf/P_pini_nationes_studentesche.pdf|sito=Itinerari Medievali|formato=PDF|accesso=11 giugno 2014}}</ref>. Essi si organizzarono in collegi per l'aiuto reciproco fra compagni della stessa nazionalità (''[[nationes]]''), divise in ''intramontani'' (o ''citramontani'') ed ''ultramontani''. Già nel [[XII secolo]] erano ben 17 le ''subnationes'' intramontane e 14 le ultramontane<ref>{{cita web|http://www.homolaicus.com/storia/medioevo/studium/fonti_a.htm#nota6|titolo=Lo Studium a Bologna nel Medioevo: Le fonti scritte 1|sito=Homolaicus|accesso=16 giugno 2014}}</ref>. A testimonianza di ciò, nel palazzo dell'Archiginnasio (che fu sede dell'Università dal 1563), è presente un complesso araldico di quasi 6000 stemmi studenteschi<ref name = mazzi>Francesco Ceccarelli, ''Scholarum Exaedificatio, La costruzione del palazzo dell’Archiginnasio e la piazza delle Scuole di Bologna'' in {{cita|Mazzi (a cura di)|pp. 47-65|mazzi}}</ref>.<ref>Per un approfondimento sugli stemmi: {{cita web|url=http://badigit.comune.bologna.it/stemmi/index.html|titolo=La Storia sui muri: Progetto di gestione informatizzata della decorazione parietale araldica del palazzo dell'Archiginnasio|accesso=16 giugno 2014}}</ref>. È inoltre attivo ancora oggi il pregevole [[Collegio di Spagna]], certamente il più famoso tra i numerosi fondati fra il XIII ed il XVII secolo.
 
(Fermo restando che il concetto di “modello” si formula come tale solo attraverso un'analisi storiografica) il cosiddetto “modello bolognese” si basava su un’associazione di studenti legati tra loro da un giuramento d’appartenenza e dotati di capi riconosciuti (''rectores''), dove ogni associazione (''nationes'') forniva ai propri membri varie forme di protezione e privilegi ed era incaricata del processo di reclutamento dei docenti; il cosiddetto “modello parigino” dell’''universitas magistrorum'' era invece basato sull’associazionismo dei maestri, i quali si occupavano di regolare gli studi dei propri scolari ponendosi come principali interlocutori presso le istituzioni del periodo<ref name = pepedelnegro> Jacques Verger, ''L'università delle origini: i modelli parigino e bolognese'' in {{cita|Luigi Pepe, Piero del Negro (a cura di)|pp. 13-19|pepedelnegro}}</ref>. In seguito lo stipendio dei professori fu messo a carico del Comune di Bologna.
Il modello bolognese si contrapponeva a quello parigino delle università di maestri legati alla Chiesa e all'autorità monarchica. In seguito lo stipendio dei professori fu messo a carico del Comune di Bologna.
 
L'origine dello Studium si deve all'incontro di insigni studiosi di diritto detti [[glossatori]] che furono chiamati a commentare gli antichi Codici del Diritto Romano. I primi studi furono quindi incentrati sul [[diritto]] e fra i primi eruditi di cui si ha documentazione sono [[Pepone]], [[Irnerio]] e [[Graziano (giurista)|Graziano]] (autore del ''Concordantia discordantium canonum'', primo manuale di diritto canonico).
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* Giulia Gandolfi, ''Imagines illustrium virorum: la collezione dei ritratti dell'Università e della Biblioteca universitaria di Bologna'', Bologna: CLUEB, 2010, ISBN 978-88-491-3467-4
*{{cita conferenza | curatore=Giuliana Mazzi | titolo= L'università e la città: il ruolo di Padova e degli altri atenei italiani nello sviluppo urbano | conferenza= Atti del Convegno di studi, Padova, 4-6 dicembre 2003 |città= Bologna|editore= CLUEB|anno=2006 |ISBN=8849125585|cid=mazzi}}
*{{cita conferenza | curatore1= Luigi Pepe | curatore2= Piero Del Negro | titolo= Le università napoleoniche: uno spartiacque nella storia italiana ed europea dell'istruzione superiore| conferenza= Atti del convegno internazionale di studi, Padova-Bologna, 13-15 settembre 2006 |città= Bologna | editore= CLUEB|anno=2008 |ISBN=9788849130935 | cid=pepedelnegro}}
*{{cita libro|curatore=Andrea Romano|titolo=Gli statuti universitari: tradizione dei testi e valenze politiche. Atti del Convegno internazionali di studi Messina-Milazzo, 13-18 aprile 2004|città= Bologna|editore= CLUEB|anno= 2007|ISBN= 9788849128482|cid=romano}}
*{{cita conferenza | curatore1=Andrea Romano | curatore2=Gian Paolo Brizzi | titolo=Studenti e dottori nelle università italiane (origini – XX secolo | conferenza= Atti del Convegno di Studi, Bologna 25-27 novembre 1999|città= Bologna|editore= CLUEB|anno=2000 |ISBN=8849116187|cid=romanobrizzi}}