Enzo di Svevia: differenze tra le versioni

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Il 3 maggio [[1241]], col supporto delle flotte [[pisa]]na e siciliana, Enzo catturò nei pressi dell'[[isola del Giglio]] i cardinali francesi e inglesi che erano stati convocati a Roma da [[papa Gregorio IX]] per il [[Concilio]] che avrebbe dovuto deporre l'imperatore. Nel [[1242]] fu impegnato in una serie di scorrerie nel [[Milano|milanese]] e nel [[Piacenza|piacentino]]; ferito ad una coscia, si ritirò a [[Cremona]] e da qui proseguì le sue campagne in Lombardia: nel [[1243]] si recò a Vercelli, poi in soccorso di [[Savona]] assediata dai genovesi, quindi avanzò minaccioso verso Milano e infine, col fratellastro Manfredi, verso [[Piacenza]].
 
Nel frattempo a Lione [[papa Innocenzo IV]] deponeva Federico II e scomunicava ancora una volta il re Enzo (7 luglio [[1245]]). L'imperatore decise allora di attaccare Milano: durante uno scontro vittorioso a [[Gorgonzola (Italia)|Gorgonzola]] Enzo fu catturato e rinchiuso, ma venne presto liberato dalle truppe imperiali. L'[[1246|anno dopo]] compì ancora scorrerie nel Piacentino e nel [[Piemonte]]. Nel [[1247]], mentre Federico assediava Parma, Enzo ebbe il compito di controllare i movimenti dei guelfi nella pianura padana e assediò, assieme alle truppe di [[Ezzelino da Romano]], il castello di [[Quinzano d'Oglio|Quinzano]], presso [[Verolanuova]], per poi abbandonarlo. Ma nel febbraio [[1248]], alla notizia della sconfitta di Vittoria ritornò a Cremona e assunse la podesteria della città: in quel tempo sposò una nipote di [[Ezzelino da Romano]], di cui si ignora il nome.
 
=== La battaglia di Fossalta e prigionia a Bologna ===