Gatta di Sant'Andrea: differenze tra le versioni

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{{F|sculture|ottobre 2013}}
{{coord|45.4082806|N|11.8769884|E|display=title}}
{{Opera d'arte
|immagine = Gatta-andrea.jpg
|grandezza immagine = 300px
|titolo = La Gatta di Sant'Andrea
|artista =
|artista2 =
|data = XII secolo - 1209
|opera = scultura
|tecnica =
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}}
 
La '''''La Gattagatta di Sant'Andrea''''', conosciutapopolarmente anchedenominata come'''''la "Lagatta'''''<ref Gatta"name=Ghezzo>{{Cita| Ghezzo |pp. 223}}, 1977.</ref>, era un monumento di origine medievale che si trovava nel piccolo sagrato della [[Chiesa di Sant'Andrea (Padova)|chiesa di Sant'Andrea]] a [[Padova]]. Il monumento, composto da una scultura in pietra raffigurante un leone posto su una colonna d'età romana, è stato abbattuto il [[23 settembre]] [[2013]] da un mezzo di trasporto in manovra<ref name=Huffington>{{cita news|autore=|url=http://www.huffingtonpost.it/2013/09/24/padova-statua-gatta-distrutta_n_3980066.html|titolo=Padova, in frantumi la statua della gatta davanti alla chiesa di Sant'Andrea, distrutta da un camion in retromarcia|pubblicazione=Huffington Post|data=24 settembre 2013|accesso=21 giugno 2014|lingua=|formato=}}</ref><ref name=mattino>{{cita news|autore=|url=http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/09/23/news/abbattuta-la-statua-della-gatta-da-un-furgone-in-retromarcia-1.7795662|titolo=Abbattuta la statua della Gatta da un furgone in retromarcia |pubblicazione=Mattino di Padova|data=23 settembre 2013|accesso=21 giugno 2014|lingua=|formato=}}</ref>.
 
==Storia==
Gli abitanti della contrada di Sant'Andrea si distinsero nelle battaglie di Padova contro [[Aldobrandino I d'Este]] e riuscirono a portare via dall'espugnata città di [[Este (Italia)|Este]] un leone di pietra<ref name=Vicario/><ref name=Selvatico>{{Cita| Selvatico |pp. 1}}, 1869.</ref>. Il [[podestà di Padova]], Jacopo de Viallardi da [[Vercelli]], concesse quindi di innalzare una statua simile su una possente colonna di epoca romana nei pressi della chiesa di Sant'Andrea<ref name=Selvatico/>, nel punto tradizionalmente considerato il più elevato della città, a memoria della vittoria, mentre l'originale fu restituita<ref>{{cita web|url=http://www.padovando.com/monumenti/santandrea/|titolo=Sant’Andrea|accesso=21 giugno 2014|data=11 aprile 2013|sito =padovando.com }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=9263|titolo=Chiesa di S. Andrea|accesso=21 giugno 2014|sito = padovanet.it}}</ref><ref name=DeMarchi>{{Cita| De Marchi |pp. 83}}, 1855.</ref>.
 
La gatta - scultura in pietra raffigurante un leone - fu portata a Padova nel [[1209]] come bottino di guerra. Gli abitanti della contrada, che si erano distinti nelle battaglie contro [[Aldobrandino I d'Este]], la innalzarono su una possente colonna di epoca romana nei pressi della chiesa di Sant'Andrea, nel punto più alto della città, a memoria della vittoria sugli Estensi e della presa della città di [[Este (Italia)|Este]]. Il leone veniva volutamente confuso ed indicato come gatta, forse a denigrare gli originali detentori.
Rovinato gravemente nel [[1797]] dalle truppe francesi che scambiarono la gatta per leone marciano, il monumento venne in seguito ricomposto dall'artista [[Felice Chiereghin]] e nuovamente restaurato dopo un attacco vandalico nel [[1914]].
Restaurato nei primi anni del [[2000]], è stato colpito da mezzi in manovra in più occasioni. Il [[23 settembre]] [[2013]], alla terza importante collisione, il monumento è crollato al suolo frantumandosi.
La notte del 21 giungo 2014, per azione di alcuni Goliardi dello Studio patavino, sul basamento del monumento è stata innalzata la ''Gatta alcolica'' a richiamo dell'opinione pubblica sui monumenti della città.<ref>http://mattinopadova.gelocal.it/foto-e-video/2014/06/21/fotogalleria/la-gatta-di-sant-andrea-ricollocata-dai-goliardi-1.9463777</ref>
 
==Descrizione==
 
Il leone in posizione di posa, consunta scultura dall'aspetto romanico, si ergeva sopra una colonna in [[trachite]] euganea montata su due tronconi. Tutto poggiava su una base quadrangolare, pure in trachite.
 
== Note Danneggiamenti==
La statua, realizzata da tale mestro Daniele, fu distrutta nel [[1797]] dalle truppe francesi che la scambiarono per un [[Leone di San Marco|leone marciano]]; il monumento venne in seguito rifatto dall'artista [[Felice Chiereghin]]<ref name=Selvatico/><ref name=DeMarchi/>.
<references/>
 
Il rifacimento non fu considerato all'altezza del precedente<ref name=DeMarchi/>. Lo storico e critico d'arte [[Pietro Selvatico]], descrivendo la nuova scultura, affermò che<ref name=Selvatico/>:
 
{{citazione|...vi fu surrogato l'attuale, debole opera del debolissimo scultore Felice Chiereghin.|[[Pietro Selvatico]], ''Guida di Padova e dei principali suoi contorni''}}
 
RestauratoNel nei[[1914]] primifu anniripristinato deldopo un attacco vandalico dallo scultore [[2000Antonio Penello]] (o Pennello)<ref name=DeMarchi/><ref name=Vicario>{{Cita| Vicario |pp. 806}}, 1994.</ref>. Restaurato l'ultima volta nel [[1989]], è stato colpito da mezzi in manovra in più occasioni. Il [[23 settembre]] [[2013]], alla terza importante collisione, il monumento è crollato al suolo frantumandosi<ref name=mattino/>.
 
{{chiarire|La notte del 21 giugno 2014 alcuni [[goliardia|goliardi]] dell'[[Università degli Studi di Padova|Università di Padova]] hanno innalzata sul basamento la ''gatta alcolica'' per richiamare l'opinione pubblica sui monumenti della città|rilevante o semplice "goliardata"?}}<ref>{{cita news|autore=|url=http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2014/06/21/news/la-gatta-ricompare-sul-monumento-beffa-dei-goliardi-1.9463762|titolo=La Gatta ricompare sul monumento: beffa dei goliardi |data=21 giugno 2014|accesso=21 giugno 2014|lingua=|formato=}}</ref>.
 
==Note==
<{{references/>}}
 
==Bibliografia==
* {{cita libro | autore=Alessandro De Marchi | titolo=Nuova guida di Padova e suoi dintorni | anno=1855 | editore=Felice Rossi | città=Padova }}
* {{cita libro | autore=[[Pietro Selvatico]] | titolo=Guida di Padova e dei principali suoi contorni | anno=1869 | editore=Sacchetto | città= Padova }}
* {{cita libro | autore=Maria Vittoria Ghezzo | titolo=Manara Valgimigli, 1876-1965: studi e ricordi | anno=1977 | editore=Spes | città=Milazzo }}
* {{cita libro | autore=Vincenzo Vicario | titolo=Gli scultori italiani dal Neoclassicismo al Liberty |volume=2º | anno=1994 | editore=Il Pomerio | città=Lodi |id=ISBN 88-712-1375-0}}
 
{{portale|Padova}}