George Beurling: differenze tra le versioni

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== Servizio nella RAF ==
Alla fine, Beurling riuscì a farsi accettare dalla Royal Air Force: venne arruolato come Aircraftman di 2ª classe, numero 1267053. Giunse nella Operational Training Unit a [[Hawarden]] nel settembre 1941.<ref name="Spick p.119">Spick 1997 p. 119.</ref> Beurling dimostrò una notevole abilità nel volo e nell'addestramento.<ref>Nolan 1981, p. 25.</ref> Ad Hawarden, finì sotto l'influenza dell'asso britannico [[Ginger Lacey]], il cui totale di aerei abbattuti era di 27.
Lacey commentò in seguito: "Non c'era possibilità di equivoci: era un meraviglioso pilota e un tiratore scelto anche migliore."<ref name="Spick p.119">Spick 1997 p. 119.</ref>
Questi due fattori, accoppiati con una vista eccezionale, furono la chiave dei suoi futuri successi, ma furono il frutto di un continuo impegno. Ad Hawarden si immerse nello studio del tiro con le armi da fuoco, della stima delle distanze, della balistica, della traiettoria curva dei proiettili, imprimendoseli nel suo subconscio finché volare e sparare per lui divennero una sola azione.<ref name="Spick p.119">Spick 1997 p. 119.</ref> e
 
A metà dicembre 1940 fu inviato a Hendon, Inghilterra, alla locale Initial Training Wing. Nella primavera del 1941 passò alla Elementary Training School No. 5 nelle Midlands.
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È su Malta che George Beurling, diventa l'[[asso dell'aviazione|asso]] con maggior numero di vittorie del Canada, rivelandosi uno dei tiratori e dei piloti più abili dell'intera RAF. Si dice che Beurling debba il suo spettacolare successo ad un notevole buon occhio tanto quanto ad un combattimento violento. Se assalito alle spalle, egli tirava all'indietro la barra del suo Spitfire Mk VC così decisamente che l'aereo poteva entrare in un violento stallo, ''si rovesciava'' ed entrava in avvitamento. Questa era un'azione aggressiva, improvvisa e molto pericolosa da imitare per il caccia nemico in coda. Oppure Beurling poteva ''spingere'' sia alettoni che timone in una improvvisa e violenta virata, che portava lo Spitfire a ''rovesciarsi'' ed a cadere come un sasso. Soltanto un pilota molto esperto (o pazzo) poteva tirare queste acrobazie più di una o due volte. Beurling ne aveva fatto una sorta di abitudine. Egli sapeva che lo Spitfire poteva essere tirato fuori da questo tipo di guai procurati e lo avrebbe portato a casa sano e salvo.<ref>Glancey 2006, p. 185.</ref>
 
Beurling ebbe il suo battesimo del fuoco nel mattino del 12 giugno, quando, pilotando lo Spitfire BR170/C-25, con tre altri piloti del 249 ''Squadron'', intercettava otto [[Messerschmitt Bf 109]]. Dichiarò di aver fatto saltare via la coda di uno dei caccia tedeschi, ma nessuno dei suoi compagni vide il Messerschmitt cadere al suolo, così gli fu accreditato soltanto un aereo danneggiato.<ref name= "Cull with Galea p. 162.">Cull with Galea 2005, p. 162. </ref>Dopo quel combattimento, a partire dal 6 luglio, Beurling dava il via ad una serie di abbattimenti che non trovò eguali nel cielo di [[Malta]] e che gli valse in patria l'appellativo di "Falcone Maltese" e "Cavaliere di Malta" e che fece di lui, per un breve tempo, "l'eroe canadese più famoso della seconda guerra mondiale".<ref> Beurling, George and Roberts, Leslie:''Malta Spitfire: The Buzz Beurling Story'' London, Penguin Books, 2002 </ref> Quel giorno "era a bordo di uno degli otto Spitfire che furono inviati ad intercettare tre bombardieri italiani Cant e trenta [[Macchi M.C.202]], il [[aereo da caccia|caccia]] [[italia]]no più avanzato. Gli otto Spitfire, trovandosi sopra la formazione a 22.000 [[piede (unità di misura)|piedi]], si tuffarono in picchiata sugli aerei italiani. Nel giro di pochi secondi, Beurling danneggiava un bombardiere con una raffica. Subito dopo era in coda ad un Macchi, il cui pilota ( probabilmente il sergente maggiore Francesco Pecchiari del 51º Stormo), avvistando lo Spitfire, si era lanciato in picchiata. Il canadese inseguì la sua preda e, quando l'italiano uscì dalla picchiata a 5.000 piedi, Beurling lasciò partire una raffica di due secondi da 300 [[iarda|iarde]]. Fu un colpo perfetto."<ref> Beurling, George and Roberts, Leslie:''Malta Spitfire: The Buzz Beurling Story'' Londra, Penguin Books, 2002 pagg. 58-59</ref>.
 
Subito dopo rivendicava l'abbattimento di un altro Macchi, ma sembra che la sua seconda vittima fosse il Reggiane del ''Sottotenente'' Romano Pagliani della 152ª ''Squadriglia'' che precipitò ed esplose vicino a Zejtun. Quel giorno Beurling dichiarò di aver abbattuto un terzo aereo, un Messerschmitt, colpito da una distanza di 800 iarde. La sua vittima fu quasi certamente il Fw Anton Engels del 1 ''Staffel'', forse lo stesso aereo che era stato attaccato dal ''Pilot Officer''Glen e dal ''Flight Sergeant'' Dodd. Ma due colleghi di Engels dichiararono che il Bf 109 fu in realtà colpito, proprio sotto i loro occhi, dall'accurata artiglieria antiaerea di Malta. Così sembra possibile che la terza vittima di Beurling fosse un aereo non rientrato del II/JG53. In ogni modo, quel giorno gli vennero accreditate tre vittorie, nella sua prima battaglia aerea su Malta.<ref>Cull with Galea, 2006 pp. 188-189191-192.</ref>
Sebbene non si fosse reso conto che gli avessero sparato, quando Beurling ispezionò il suo Spitfire, a Takali, lo trovò crivellato di pallottole."<ref> Beurling and Roberts, 2002 pp. 58-59</ref>.
 
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Il lunedì 27 luglio 1942, fu, per Beurling "il giorno più grande". Ai comandi di un [[Supermarine Spitfire|Supermarine Spitfire Mk V]] BR301, contrassegnato dalla sigla UF-S, faceva letteralmente saltare in aria, da grande distanza, il "Folgore" di uno dei migliori piloti, non solo italiani, del conflitto, l'asso [[Furio Niclot Doglio]]. Istanti prima di Niclot, capitano del [[20º Gruppo]], Beurling aveva abbattuto il ''202'' del sergente [[Faliero Gelli]], del [[150º Gruppo]], pilota con tre abbattimenti al suo attivo. "Mentre si avvicinavano a Malta, Gelli scopriva che il suo nuovo gregario (alla sua prima missione di guerra) era scomparso. ''Ingenuo di uno sciocco'', Gelli diceva a se stesso, proprio mentre sperimentava una nuova ma immediatamente riconoscibile sensazione. Il suo caccia stava oscillando violentemente. Pezzi di ala volavano da ogni parte e fumo nero usciva copiosamente dal cofano motore. Era a 25.000 piedi, immediatamente lanciò il suo aereo in picchiata. Quando richiamò, si trovava su [[Gozo]], la seconda più grande isola a nord di Malta. Sorvolava proprio Vittoria, la sua capitale, così basso sul terreno che il tetto di una chiesa sfiorò la sua ala sinistra. Secondi dopo impattava in un campo roccioso appena fuori dalla città."<ref>Brian Nolan, ''HERO, The Buzz Beurling Story'', Toronto: Lester&Orpen Dennys Publishers, 1981</ref>.
Beurling centrò il Macchi di Gelli, prima ancora di essere avvistato. E la stessa sorte dovette subire anche il suo comandante, Niclot Doglio. Intento a manovrare per attaccare dal basso altri Spitfire in arrivo "a ore 12" non si avvide dell'attacco laterale portato dall'asso canadese che centrò il "Folgore" del capitano della 151ª Squadriglia con numerosi colpi dei [[cannone automatico|cannoncini]] da [[calibro (arma)|20 millimetri]] [[Hispano-Suiza HS.404|Hispano-Suiza]]. "Quel povero diavolo semplicemente saltò in pezzi."<ref name= "Beurling and Roberts pp. 182-183."> Beurling and Roberts 2002, pp. 182-183.</ref>
Niclot, prima della guerra, deteneva ben sette record mondiali di volo, ed era un asso con sette abbattimenti accreditati, sei dei quali Spitfire (altri due abbattimenti li aveva ottenuti in collaborazione con il suo gregario, Ennio Tarantola), tutte vittorie aeree conseguite nelle quattro settimane di combattimenti sull'isola-fortezza. Beurling, accompagnato da un agente dell'Intelligence, andò a incontrare Gelli che disse di chiamarsi Cino Valentini, o così capì il pilota canadese.
<blockquote>"L' ''Eyetie'' (''I T'',iniziali di "Italian", in gergo, ndr) si trovava nell'aeronautica italiana dal 1936 e negli ultimi cinque mesi in Sicilia, durante i quali aveva abbattuto tre Spitfire. Mi chiese che cosa pensassi dei piloti italiani e io risposi: "Molto bravi, ma la vostra tattica non è buona!" Mi chiese che cosa volessi dire e io replicai: "Bene, intanto le vostre formazioni sono troppo strette. Dovete passare davvero tanto tempo a concentrarvi nella formazione, e nell'evitare la scia dei vostri compagni e le punte delle loro ali, così non avete possibilità di guardarvi intorno." Valentini rispose che era quello che insegnavano nell'aeronautica italiana, intendendo che andava bene così. Credo che pensasse che io non sapevo quello di cui stavo parlando. Per lui ero solo un tipo che aveva avuto abbastanza fortuna da abbattere un vero pilota."<ref>Beurling and Roberts, pp. 168-169.</ref></blockquote>
Prima di Niclot e Gelli, Beurling aveva già abbattuto il sergente maggiore Francesco Pecchiari, il sottotenente Romano Pagliani e il sergente maggiore Francesco Visentin, veterano del Corpo Aereo Italiano in Belgio nel 1940.
 
<blockquote>''Gli ''Eyetiis'' sono più facili da abbattere dei tedeschi. Sì, sono abbastanza coraggiosi. A dire il vero, penso che abbiano più coraggio dei Tedeschi, ma le loro tattiche non sono altrettanto buone. Sono ottimi volatori, ma cercano di fare acrobazie e looping e non smettono anche quando la situazione è a loro sfavorevole, mentre i Tedeschi, nei loro panni, sarebbero già scappati.
I ''Jerries'' (i Tedeschi, in slang, ndr) sono probabilmente nel complesso piloti migliori degli italiani, ma certamente loro lasciano gli italiani a combattere quando le cose vanno male. Quando faremo i conti finali spero che qualcuno tenga in considerazione questo aspetto."<ref>Beurling and Roberts 1943, p. 240.</ref><ref>Beurling and Roberts. ''Malta Spitfire: The Buzz Beurling Story.'' London: Penguin Books, 2002.</ref></blockquote>
 
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Ma Beurling non era invincibile. Su Malta fu abbattuto quattro volte.
Il 14 ottobre 1942 (il suo ultimo volo su Malta), Beurling decollò con altri sei piloti del suo 249° Squadron, per intercettare un raid di Ju88, con una scorta di 60 Bf 109, Macchi 202 e Reggiane 2001, giunto alle 13.10. Gli Spitfire attaccarono la vasta formazione di aerei dell'Asse appena a sud di Zonqor Point. "Il falcone di Malta" mitragliò un bombardiere – che dichiarò abbattuto - ma fu colpito dal mitragliere dello Junker: "Mi fece almeno 30 buchi." Dichiarò di aver danneggiato subito dopo un Messerschmitt e di aver fatto saltare alla radice l'ala sinistra di un altro Bf 109. Pochi secondi dopo, un altro caccia tedesco lo colpì da sotto. Beurling fu ferito al tallone, al gomito e alle costole. Riuscì a fatica a lanciarsi con il paracadute. Cadde in mare dove venne recuperato. Durante questa azione in realtà nessun caccia tedesco venne distrutto in volo. Soltanto uno venne danneggiato in combattimento e dovette compiere un atterraggio di emergenza a San Pietro, in Sicilia. Beurling fu probabilmente abbattuto dall'Obfw Riker del 4/JG53 o dal Ltn Karl von Lieres del 2/JG27 (a cui venne accreditata la 26a vittoria). La Luftwaffe in questo incontro non perse alcun caccia, soltanto un Bf 109 del I/JG53 rientrò danneggiato alla base, e il suo pilota, l'Obfw Josef Ederer dovette compiere un atterraggio di emergenza a Sa Pietro. Anche dei sette JU88 dichiarati abbattuti dalla RAF in realtà solo uno non rientrò alla base.<ref>Cull with Galea 2005, pp. 304-305.</ref> Screwball, ferito seriamente dalle schegge, si gettò con il paracadute. Ammarò e salì sul suo canotto gonfiabile. Il servizio di salvataggio di Malta accorse subito in suo aiuto, trovandolo più preoccupato di ritrovare la piccola bibbia che gli aveva donato sua madre che delle sue ferite, tra cui quella al [[tallone (anatomia)|tallone]] appariva particolarmente grave.<ref>Laddie Lucas (edit by). ''Wings of war''. Londra, Hutchinson, 1983 pag. 183</ref>
 
== Dopoguerra ==
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* Massimello, Giovanni. ''Furio Niclot Doglio Un pilota indimenticabile''. Milano: Giorgio Apostolo Editore, 1998.
* Nolan, Brian. ''Hero: The Buzz Beurling Story.'' London: Penguin Books, 1981. ISBN 0-14-006266-1.
* Prien, Jochen. ''Jagdgeschwader 53 - A History of the "Pik As" Geschwader May 1942 - January 1944''. Atglen PA, Schiffer Military History, 1998. ISBN 0-7643-0292-2.
* Rogers, Anthony. ''Battle over Malta: Aircraft Losses and Crash sites 1940-42''. Sutton Publishing, 2000. ISBN 0-7509-2392-X.
* Shores, Cristopher e Brian Cull con la collaborazione di Nicola Malizia ''Malta: the Spitfire year 1942''. 1991