Battaglia di Badr: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 25:
 
La '''battaglia di Badr''' ({{Arabo|غزوة بدر|Ghazwat Badr}}) costituisce il primo importante fatto d'arme della [[storia dell'Islam]], preceduto solo da tre piccole razzie condotte da [[Hamza ibn Abd al-Muttalib|Ḥamza ibn ʿAbd al-Muṭṭalib]] a Sīf al-Baḥr ([[ramadan|ramaḍān]] 1 [[Calendario islamico|Egira]]/marzo [[623]]), da ʿUbayda ibn al-Ḥārith a Baṭn Rābigh ([[Shawwal|Shawwāl]] dello stesso anno, cioè aprile 623), e da [[Sa'd ibn Abi Waqqas|Saʿd b. Abī Waqqāṣ]] nei pressi di Khumm<ref>Nelle cui vicinanze esisteva uno [[stagno]] reso famoso dalla designazione che gli [[sciiti]] asseriscono sarebbe stata fatta da parte di [[Maometto]] di [['Ali ibn Abi Talib|ʿAlī b. Abī Ṭālib]] a proprio ''wālī'' ("rappresentante", ma di fatto successore) e ''wāṣī'' (curatore testamentario).</ref> ([[Dhu l-Qa'da|Dhū l-Qaʿda]] dell'anno 1 dell'[[Calendario islamico|Egira]]/maggio [[623]]).<ref>L. Caetani, ''Annali'', I, pp. 422-424.</ref>
Tutte e tre (da notare che Ibn Isḥāq inverte cronologicamente tra loro la prima e la seconda) si risolsero in un nulla di fatto.
 
Lo scontro di Badr avvenne il [[17 marzo]] [[624]] (2 [[ramadanRamadan|Ramaḍān]] del 2 [[Calendario islamico|E]]), ai pozzi diche [[Badr]],si trovavano a sud-ovest didel tragitto seguito da una carovana meccana che dalla [[Siria]] stava tornando nella sua [[La Mecca|città d'origine]].
 
Avvertito del pericolo di un'aggressione, [[Abu Sufyan|Abū Sufyān b. Ḥarb]], che era il maggior finanziatore della carovana, chiese urgenti rinforzi ai [[La Mecca|Meccani]] e con la maggioranza dei suoi 950 uomini proseguì intanto nelseguendo suo originarioun tragitto alternativo, mentre [[Amr ibn Hisham|ʿAmr b. Hishām al-Makhzūmī, detto Abū Jahl]], non volle mutare percorso.
 
I musulmani, oltre 300 uomini condotti dallo zio del [[profeta]] [[Islam|islamicomusulmano]] [[Maometto]], [[Hamza ibn Abd al-Muttalib|Ḥamza ibn ʿAbd al-Muṭṭalib]], affiancato da [['Ali ibn Abi Talib|ʿAlī b. Abī Ṭālib]], [['Umar ibn al-Khattab]], [[Malik al-Ashtar]], [[Ammar ibn Yasir|ʿAmmār b. Yāsir]], [[Abu Dharr al-Ghifari|Abū Dharr al-Ghifārī]] e [[Salman al-Farisi|Salmān al-Fārisī]], tutti sotto la guida morale del loro profeta, si appostarono e colsero impreparata la piccola carovana meccana di un centinaio di uomini, sotto la guida di [[Amr ibn Hisham (Abu Jahl)|ʿAmr b. Hishām al-Makhzūmī, detto Abū Jahl]], uno dei più accaniti avversari del Profeta.
 
Maometto aveva fatto insabbiare tutti i pozzi salvo quello più vicino allo stuolo musulmano in agguato, e per i Meccani la disfatta fu totale. Ne caddero 70, fra cui lo stesso Abū Jahl e il suocero di Abū Sufyān, [[Utba ibn Rabi'a|ʿUtba b. Rabīʿa]]. Molti altri furono catturati e il loro riscatto servì a sollevare i [[Muhajirun|Muhājirūn]], fino ad allora costretti a vivere dell'ospitalità dei musulmani convertiti di [[Medina]], gli ''[[Ansar|Anṣār]]''.
Riga 40 ⟶ 41:
 
==Bibliografia==
*[[Ibn Ishaq|Ibn Isḥāq]]/([[Ibn Hisham|Ibn Hishām]], ''al-Sīra al-nabawiyya'' (Via del profeta), 2 voll., Muṣṭafā al-Saqqā, Ibrāhīm al-Abyāri e ʿAbd al-Ḥafīẓ Šiblī (edd.), Il Cairo, Muṣṭafā al-Bābī al-Ḥalabī, 1955<sup>2</sup>.
*[[Leone Caetani]], ''Annali dell'Islām'', 10 voll., Milano-Roma, Hœpli-Fondazione Caetani della Reale Accademia dei Lincei, 1905-1926.