Giulio Foresti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
link
Riga 43:
===Il tentato record===
Assieme a [[Felice Nazzaro]], in quegli anni fu l'unico italiano a tentare la conquista del [[record di velocità terrestre]]<ref name="bergamohistoricgranprix" />.
L'auto era la [[Djelmo]], progettata da [[Edmond Moglia]] e finanziata da un principe [[Egitto|egiziano]]<ref name="oldmachinepress">{{Cita web|autore=William Pearce|url=http://oldmachinepress.wordpress.com/2013/11/22/djelmo-land-speed-record-car/|titolo=Djelmo Land Speed Record Car|accesso=29 giugno 2014|lingua=en}}</ref>. La base era il progetto di una vettura da Gran Premio, mai costruita, realizzato alla [[Sunbeam]] da Louis Coatalen e [[Vincenzo Bertarione]]. Moglia e ForstiForesti furono ingaggiati nel 1923. Imentre i primi test furono effettuati l'anno successivo a [[Marsiglia]], dove la Djelmo fu cronometrata a 257 km/h<ref name="bergamohistoricgranprix" />. Il tentativo avrebbe dovuto avere luogo negli [[Stati Uniti]] nel 1925, ma lo sviluppo della vettura era indietroin ritardo. Nel [[1927]], [[Henry Segrave]] e, alla guida della [[Sunbeam 1000 HP]], aveva portato il record a 327,98 [[km/h]]. Tale limite era considerato fuori portata per le Djelmo, il cui motore sviluppava circa 400-450 [[Cavallo vapore|CV]]. Foresti tentò allora di conquistare il record britannico, detenuto in quel momento dal [[Napier-Campbell Blue bird]] di Malcolm Campbell e pari a 281,44 km/h<ref name="oldmachinepress" />.
Spostatosi praticamente da solo a [[Pendine Sands]], a causa dei ritardi nell'approvvigionamento dei ricambi, Foresti rimase mesi a preparare il tentativo di record<ref name="oldmachinepress" />. Il 26 novembre 1927, durante un test, Foresti perse il controllo della vettura a circa 240 km/h. La vettura rimase completamente distrutta, ma Foresti, che indossava come abitudine solo un paio di occhialoni, riportò solo ferite lievi<ref name="oldmachinepress" />.
 
==Risultati nella 24 Ore di Le Mans==