Attentato di via Rasella: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Eccidio delle Fosse Ardeatine}}
La ricostruzione
La Giunta militare del CLN si riunì il 26 marzo, quando la ritorsione tedesca si era già consumata; durante la riunione l'esponente della Democrazia Cristiana [[Giuseppe Spataro]] disapprovò (a causa delle sue conseguenze) l'attentato di via Rasella, e propose l'emissione di un comunicato con il quale i gruppi combattenti fossero richiamati a chiedere sempre, prima di ogni loro azione, l'approvazione della Giunta. La proposta di Spataro venne respinta, in quanto essa, di fatto, avrebbe comportato la fine delle azioni di resistenza armata e sarebbe suonata inoltre come una sconfessione dell'attentato da parte del CLN; comunque il disaccordo sulla valutazione dell'attentato, all'interno del CLN, è testimoniato anche dal fatto che la rivendicazione dell'azione fu espressa dal solo PCI<ref>Gabriele Ranzato, ''Roma'' cit., pp. 420-1.</ref>, tramite un articolo dal titolo ''Colonna di carnefici tedeschi attaccata in via Rasella'', pubblicato in prima pagina su ''[[l'Unità]]'' clandestina del 30 marzo, contenente all'interno un comunicato dei GAP scritto da [[Mario Alicata]]:
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