Omicidio di JonBenét Ramsey: differenze tra le versioni

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(D) Il comportamento di John e Patsy Ramsey dopo il delitto era in linea con i genitori di altri bambini uccisi e non era coerente con casi noti di genitori che hanno ucciso i loro figli.
 
Notando che una grande percentuale di omicidi infantili sono commessi dai genitori e dalla famiglia della vittima, Douglas non incolpò gli investigatori per questo abbaglio; tuttavia criticò le autorità di Boulder per l'indagine profondamente sbagliata, a partire dal non aver chiuso e preservato la scena del crimine), ulteriormente ostacolata da influenze politiche e il rifiuto di chiedere un aiuto esterno di maggior peso ed esperienza. Fino ad allora la polizia di Boulder aveva in genere gestito uno o due omicidi all'anno e aveva poca esperienza: la consulenza FBI o hands-on di indagine in passato avevano già aiutato altre autorità locali a risolvere omicidi sconcertanti. Douglas concluse che era ormai improbabile che qualcuno potesse risolvere il caso. Lo scenario più probabile sulla base delle prove era che JonBenet fosse stata uccisa da un giovane inesperto (ad esempio, la probabile penetrazione digitale della vagina della bimba era in linea con gli altri reati a sfondo sessuale perpetrati da giovani animati da una curiosità immatura sull'anatomia femminile), sessualmente ossessionato dalla bimba e/o desideroso di estorcere denaro dalla sua famiglia benestante. Douglas respinse le ipotesi che Patsy avesse scritto la richiesta di riscatto, sostenendo che essa era statostata scritto prima del delitto. Per sua esperienza affermava che sarebbe praticamente impossibile per chiunque rimanere composto abbastanza da scrivere una lettera dettagliata nel periodo immediatamente successivo a un omicidio. Inoltre, per sostenere la sua ipotesi che la nota è stata scritta prima dell'omicidio, Douglas sostenne che essa era farcita da frasi prese in prestito da film come Ransom (1996) e Speed (1994), che, ipotizzava, avrebbero ispirato l'autore del reato.
Lou Smit, un detective esperto che aiutò le autorità Boulder all'inizio del 1997, in origine sospettò i genitori, ma dopo aver valutato tutti gli elementi che erano stati raccolti, concluse che un intruso aveva commesso il reato[25]. Douglas apprezzò la scoperta Smit circa le foto dell'autopsia: quella che sembrava essere la prova precedentemente trascurata di una "pistola di stordimento" usata per sottomettere JonBenet. Anche se non era più un investigatore ufficiale del caso, Smit continuò a lavorare su di esso fino alla sua morte nel 2010[26].
Stephen Singular, giornalista investigativo e autore del libro "Presunto Colpevole: un'indagine sulla causa JonBenet Ramsey, i mezzi d'informazione e la cultura del Pornografia", suggeriva l'esistenza di un collegamento fra l'omicidio e l'industria della pornografia infantile. Facendo riferimento a consultazioni con specialisti di cyber-crimine, sostenne che JonBenet, a causa della sua esperienza nei concorsi di bellezza, era il prototipo perfetto del bambino che potrebbe essere trascinato nel mondo della pornografia infantile ed era un candidato naturale ad attirare l'attenzione e di pedofili[27].