Robigus: differenze tra le versioni
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Questa divinità venne percepita come maschile dagli autori più antichi ([[Marco Terenzio Varrone|Varrone]], [[Verrio Flacco]] e il suo [[epitome|epitomatore]] [[Festo]]) che parlano di un dio ''Robigus'', mentre in età imperiale fu percepito come una dea, in quanto autori come [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]] e [[Columella]] e i cristiani [[Tertulliano]], [[Lattanzio]] e [[Agostino]] parlano di una dea ''Robigo'' ("Robigine"). Probabilmente il cambiamento avvenne per far corrispondere il genere della divinità con quello del nome comune ''robigo'' che in latino è femminile e indica la [[ruggine]].
La sua festività, denominata Robigalia, si svolgeva Il [[25 aprile]], nel periodo in cui le [[Spiga|spighe]] cominciano a formarsi. [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]] descrive nel quarto libro dei ''[[Fasti]]'' la cerimonia dei Robigalia: una processione di persone tutte vestite di bianco, guidate dal [[flamine]] [[Quirino|quirinale]], si dirige al [[bosco sacro]] del dio al quinto [[miglio (unità di misura)|miglio]] della [[via Clodia]]
(l'attuale sesto miglio della [[via Cassia]]) e qui il flamine sacrifica una cagna e una pecora bidente (cioè di due anni). Poi si svolgevano anche gare di corsa. Si è supposto che a causa del cambiamento di genere della divinità sia cambiato anche il genere delle vittime, per cui in origine dovevano essere sacrificati un cane e un montone.
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