Lucien Rebatet: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
=== 1929 - 1940: la nascita di una vocazione fascista ===
Figlio di un [[notaio]], dopo aver abbandonato gli studi di diritto, e in seguito di lettere, entra in qualità di critico musicale nel giornale nazionalista e monarchico l'''[[Action française]]'' nel [[1929]] con lo pseudonimo di François Vinneuil. Nel [[1932]] diventa giornalista presso ''[[Je suis partout]]'', dove il suo stile e le sue convinzioni si rafforzarono.
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Richiamato nel gennaio del [[1940]], Lucien Rebatet viene congedato in febbraio, e lo si ritrova a [[Vichy]] dove lavora alla radio. Ritornato a [[Parigi]], dopo un passaggio al giornale ''[[Le Cri du Peuple]]'' di [[Jacques Doriot]], ritorna a ''Je suis partout''. Firma ''Les Tribus du Cinéma et du Théâtre'' e ''Le Bolchevisme contre la Civilisation''.
Nel [[1942]] pubblica ''Les Décombres'' ( ''Le Macerie''), dove indica come responsabili dello sfacelo del 1940 gli Ebrei, i [[politica|politici]] e i militari. I rappresentanti del [[governo di Vichy]] non vengono risparmiati. Vi spiega che la sola via d’uscita per la [[Francia]] è quella di impegnarsi a fondo nella collaborazione con la [[Germania
Il suo ultimo articolo del 28 luglio [[1944]] si intitola «''Fidélité au National-socialisme''» (''Fedeltà al Nazional-socialismo''). Ma il vento è cambiato, bisogna fuggire in Germania. Come tanti altri collaborazionisti, Rebatet si reca a [[Sigmaringen]].
=== 1945 - 1972: una vita da scrittore ===
Arrestato l’8 maggio [[1945]], viene giudicato il 18 novembre [[1946]], condannato a morte poi, finalmente, graziato e inviato ai lavori forzati a vita a [[Clairvaux]]. Durante la detenzione termina un romanzo iniziato a Sigmaringen: ''[[Les Deux Etendards]]'' pubblicato da [[Gallimard]]. Quest’opera, considerata di gran qualità, sarà in gran parte ignorata dalla critica, anche dopo la sua ristampa nel [[1991]].
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