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[[File:Ponti, Carlo (ca. 1823-1893) - Venezia - Palazzo Ducale.jpg|thumb|upright=1.4|Palazzo Ducale a metà dell'Ottocento in una foto storica realizzata dal fotografo [[Carlo Ponti (fotografo)|Carlo Ponti]].]]
La '''storia del Palazzo Ducale di Venezia''' è quel processo che ha portato alla costituzione del [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]] di [[Venezia]] nella sua forma attuale, processo iniziato in epoca medievale e poi continuato con numerosi ampliamenti, ristrutturazioni e demolizioni volti ad adattare l'edificio stesso alle nuove esigenze della città in cui è sito.
 
== Prime sedi ==
[[Paolo Lucio Anafesto]] fu il primo doge della repubblica: la sua sede, della quale non rimangono resti, fu posta ad [[Eraclea]]: era ben diversa da quella attuale.<ref name=Z4>{{cita|Zanotto|p. 4}}.</ref><ref name=Z5>{{cita|Zanotto|p. 5}}.</ref> Causa continue lotte intestine e l'uccisione di [[Orso Ipato]], le funzioni dogali furono delegate per breve tempo a un magistrato eletto annualmente.<ref name=Z5/>
=== Ad Eraclea ===
Avendo i profughi veneti rifugiatisi nella Laguna eletto [[Paolo Lucio Anafesto]] loro doge, si rese necessario edificare una casa che diventasse sede del governo. Vennero istituite decime e vennero concesse al doge una serie di servi della gleba. La sede dogale fu posta ad [[Eraclea]]: qui venne edificato il primo Palazzo Ducale, la cui forma è oggi ignota in quanto non se ne conosce la collocazione e non ne rimangono resti.<ref name=Z4>{{cita|Zanotto|p. 4}}.</ref> Il palazzo, decorato con marmi di provenienza orientale, doveva apparire però molto diverso da quello attuale, e ben più spoglio.<ref name=Z4/><ref name=Z5>{{cita|Zanotto|p. 5}}.</ref> A causa delle continue contese tra Eraclesi e Equiliani e dell'uccisione di [[Orso Ipato]], terzo doge, si delegarono per un breve periodo le funzioni dogali a un magistrato eletto annualmente.<ref name=Z5/>
 
Poiché [[Teodato Ipato]] accusava gli abitanti di Eraclea di aver ucciso suo padre, trasferì la propria sede nella fiorente cittadina di [[Malamocco]].<ref name=Z5/> La nuova casa dogale fu ben presto abbandonata, per ordine di [[Angelo Partecipazio]], che decise di trasferire la sede ducale a Rivoalto, luogo più sicuro.<ref name=Z8>{{cita|Zanotto|p. 8}}.</ref>
=== A Malamocco ===
Il trasferimento della sede dogale a [[Malamocco]], città fortificata e dalla fiorente economia per via delle coltivazioni, avvenne sotto il governo di [[Teodato Ipato]], figlio del precedente:<ref name=Z4/> si dice che questa scelta sia stata fatta in quanto questi accusava gli abitanti di Eraclea di aver ucciso suo padre.<ref name=Z5/> Fu necessario quindi costruire un secondo palazzo, in quanto il nuovo doge, essendo di Eraclea, non aveva una propria casa in quella città. Dopo sessantotto anni e l'avvicendarsi di cinque dogi, venne eletto [[Angelo Partecipazio|Agnello Partecipazio]], che decise di trasferire la sede ducale in quanto Malamocco si era rivelata essere una città poco sicura.<ref name=Z8>{{cita|Zanotto|p. 8}}.</ref>
 
Il luogo prescelto per l'edificazione della nuova sede dogale fu la zona di Rivoalto, distante dal mare e separata da quest'ultimo da varie isole e per questo più sicura. Tale trasferimento è databile all'anno [[812]]. Il nuovo palazzo, detto ''palatium ducis'', venne edificato attorno all'[[814]] nei pressi della chiesa dedicata a [[Teodoro di Amasea|San Teodoro]], poi sostituita dalla [[basilica di San Marco]] in seguito a un incendio,<ref name=Z8/> su un terreno di proprietà del doge.<ref name=brusegan123>{{cita|Brusegan|p. 123}}.</ref> Il cantiere venne concluso sotto il dogato di [[Pietro IV Candiano]]: di quella costruzione, eretta nella stessa area che ora è occupata da Palazzo Ducale, non rimane alcuna traccia, ma è probabile che l'edificio fosse stato realizzato (almeno parzialmente) in pietra e presentasse agli angoli quattro torrioni d'avvistamento e in mezzo una corte.<ref>{{cita|Zanotto|p. 10}}.</ref><ref name=brusegan123/> Il fatto che la casa del doge fosse estremamente fortificata è attestato in primo luogo dal fatto che riuscì a resistere alla rivolta scoppiata nel [[976]] contro [[Pietro IV Candiano|doge Pietro IV Candiano]]<ref>{{cita|Zanotto|p. 12}}.</ref> e in secondo luogo dal fatto che il doge [[Pietro I Orseolo]] riuscì a sostenere personalmente le spese per il rifacimento del palazzo dopo che questo era stato colpito da un incendio: ciò significa che i danni non erano stati eccessivi.<ref>{{cita|Zanotto|p. 13}}.</ref> L'edificio ricostruito era caratterizzato dalla presenza di un corpo centrale fortificato con torri angolari, circondato dall'acqua, le cui tracce ancora si intuiscono nell'assetto del piano loggiato.
=== Trasferimento a Venezia ===
Il luogo prescelto per l'edificazione della nuova sede dogale fu la zona di Rivoalto, distante dal mare e separata da quest'ultimo da varie isole e per questo più sicura. Tale trasferimento è databile all'anno [[812]]. Il nuovo palazzo, detto ''palatium ducis'', venne edificato attorno all'[[814]] nei pressi della chiesa dedicata a [[Teodoro di Amasea|San Teodoro]], poi sostituita dalla [[basilica di San Marco]] in seguito a un incendio,<ref name=Z8/> su un terreno di proprietà del doge.<ref name=brusegan123>{{cita|Brusegan|p. 123}}.</ref> Il cantiere venne concluso sotto il dogato di [[Pietro IV Candiano]]: di quella costruzione, eretta nella stessa area che ora è occupata da Palazzo Ducale, non rimane alcuna traccia, ma è probabile che l'edificio fosse stato realizzato (almeno parzialmente) in pietra e presentasse agli angoli quattro torrioni d'avvistamento e in mezzo una corte.<ref>{{cita|Zanotto|p. 10}}.</ref><ref name=brusegan123/> Il fatto che la casa del doge fosse estremamente fortificata è attestato in primo luogo dal fatto che riuscì a resistere alla rivolta scoppiata nel [[976]] contro [[Pietro IV Candiano|doge Pietro IV Candiano]]<ref>{{cita|Zanotto|p. 12}}.</ref> e in secondo luogo dal fatto che il doge [[Pietro I Orseolo]] riuscì a sostenere personalmente le spese per il rifacimento del palazzo dopo che questo era stato colpito da un incendio: ciò significa che i danni non erano stati eccessivi.<ref>{{cita|Zanotto|p. 13}}.</ref> L'edificio ricostruito era caratterizzato dalla presenza di un corpo centrale fortificato con torri angolari, circondato dall'acqua, le cui tracce ancora si intuiscono nell'assetto del piano loggiato.
 
[[File:Meister_der_Reichenauer_Schule_002.jpg|thumb|Ottone III.]]