Discussione:Libia: differenze tra le versioni

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==Errori==
Ora capisco da dove era uscita fuori la castroneria dell'esercito persiano che invade la Cirenaica nel 606! E' stata presa da [http://books.google.it/books?id=I7jpAWhwq6EC&pg=PA29&dq=Tripolitania+provincia+romana&hl=it&ei=NaX7S_WiC8P__Qb9i7DiAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CDcQ6AEwAw#v=onepage&q=606&f=false qui]! Ora si spiega tutto. La colpa di TizioX è stata semplicemente quella di essersi fidato di una fonte sbagliata. Bisogna invece, prima di scrivere su wikipedia, controllare anche su altre fonti per assicurarsi che davvero si scrivano cose corrette. Se l'utente avesse letto ''The Roman Eastern Frontier and the Persian Wars'' di Dodgeon, Lieu e Greatex avrebbe scoperto che tra il 602 e il 610 i Persiani conquistarono i territori bizantini a oriente dell'Eufrate e che la prima città a occidente dell'Eufrate a cadere in mano persiana fu Zenobia nel 610, quindi la notizia del 606 è proprio fasulla. L'invasione della Cirenaica avvenne dopo il 616, dopo la conquista dell'Egitto come ben spiega il Gibbon:
{{quoteCitazione|[His conquest] of Egypt, A.D. 616. But Egypt itself, the only province which had been exempt, since the time of Diocletian, from foreign and domestic war, was again subdued by the successors of Cyrus. Pelusium, the key of that impervious country, was surprised by the cavalry of the Persians: they passed, with impunity, the innumerable channels of the Delta, and explored the long valley of the Nile, from the pyramids of Memphis to the confines of Aethiopia. Alexandria might have been relieved by a naval force, but the archbishop and the praefect embarked for Cyprus; and Chosroes entered the second city of the empire, which still preserved a wealthy remnant of industry and commerce. His western trophy was erected, not on the walls of Carthage, (62) but in the neighbourhood of Tripoli; '''the Greek colonies of Cyrene were finally extirpated'''; and the conqueror, treading in the footsteps of Alexander, returned in triumph through the sands of the Libyan desert.}}
Il capitolo è il 46. Forse fu un errore di stampa del libro (hanno scritto 606 invece di 616), comunque questa è la dimostrazione che prima bisogna documentarsi su più fonti e se si contraddicono tra loro scegliere quella più attendibile (Edward Gibbon in questo caso). Inoltre è meglio documentarsi su fonti specialistiche. Cioè un libro generico sulla Libia, scritto da qualcuno che non ha studiato approfonditamente l'Impero bizantino, può anche commettere errori di approssimazione come l'esarcato d'Africa fondato nel 550, se invece si consulta un libro specialistico come l'Ostrogorsky, si scoprirà che la riforma degli esarcati risale agli anni 580.--[[Speciale:Contributi/79.26.9.106|79.26.9.106]] ([[User talk:79.26.9.106|msg]]) 13:42, 25 mag 2010 (CEST)
 
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[rientro] Giusto una precisazione, perché non ho tempo di intervenire come vorrei: io ''non'' ho mai detto che "in realtà non c'è nulla di ufficiale riguardo al cambio di potere in Libia". Quando c'è una rivoluzione ''va da sé'' che c'è qualcosa che cambia. Quello che ho detto riguarda '''solo ed esclusivamente''' la bandiera ufficiale della Libia, nello specifico:
 
{{QuoteCitazione|Il tricolore monarchico è ancora "solo" la bandiera del CNT, mentre il monocolore gheddafiano è ancora quello "ufficiale" della Libia - finché un Governo o un'Assemblea, per quanto provvisori, non decide altrimenti. Finché non ci sarà un provvedimento ufficiale di adozione della nuova bandiera, non possiamo cambiarla nemmeno noi.<br/>
Il fatto che ci siano Paesi stranieri o Ambasciate libiche in giro per il mondo che riconoscono la bandiera del CNT come ufficiale non conta. Contano i provvedimenti degli organi legislativo ed esecutivo libici. Quando la guerra sarà finita e quando tali organi prenderanno una decisione, allora ci adatteremo alla loro decisione. Fino ad allora il tricolore del CNT resta una bandiera "non ufficiale".}}
 
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