Michele Peiró Victori: differenze tra le versioni

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'''Michele Peiro Victori''' nacque a Ayguafreda ([[Barcellona]]) il 7 febbraio [[1887]]. Sposatosi con Francesca Ribas Roger, ebbe due figli, il maggiore dei quali, José divenne frate [[Ordine di San Domenico|domenicano]]. Lavorò in fabbrica. Durante la [[Guerra Civile Spagnola]] venne catturato dai miliziani, fu ucciso per strada a Barcellona nella notte tra il 24 e il 25 luglio [[1936]]. I giorni tra il 18 luglio 1936 e il 1º aprile [[1939]], dopo la vittoria del [[Fronte Popolare (Spagna)|Fronte popolare]], furono teatro di una vera e propria persecuzione religiosa, che portò alla distruzione del 70% delle chiese spagnole e all'uccisione di quasi diecimila persone, tra le quali 13 vescovi, 4.184 sacerdoti e seminaristi, 2.365 religiosi, 283 religiose e diverse migliaia di laici di entrambi i sessi.<ref>[http://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/ns_lit_doc_20010311_sanz-compagni_sp.html José Aparicio Sanz e 232 Compagni Martiri in Spagna (+ 1936-1939)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il 19 marzo [[1937]], [[Pio XI]] nell'enciclica [[Divini Redemptoris]] denunciò l'influsso del [[comunismo]] negli eventi spagnoli, attribuendogli la responsabilità di aver eseguito una spaventosa distruzione "con un odio, una barbarie e una efferatezza che non si sarebbe creduta possibile nel nostro secolo"<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19370319_divini-redemptoris_it.html Divini Redemptoris, Lettera Enciclica sul comunismo ateo, 19 marzo 1937, Pio XI<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Michele Peiro è stato beatificato il 28 ottobre [[2007]], insieme ad altri 498 martiri [[Spagna|spagnoli]].
 
==Note==