Onofrio Tomaselli: differenze tra le versioni

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{{F|pittori italiani|marzo 2014}}
{{Doppia immagine verticale|right||[[File:Firma Tomaselli.jpg|215right|Onofrio Tomaselli (autoritratto), olio su tavola, 43x53 cm.,1935miniatura|215px|Firma di Onofrio Tomaselli}}]]
{{Bio
|Nome = Onofrio
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|Epoca = 1800
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , considerato tra i più importanti [[ritrattistica|ritrattisti]] della scuola pittorica siciliana a cavallo tra il XIX e il XX secolo.<ref>Ugo Giuliani,[http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=1940&IDCategoria=79 www.exibart.com], 15 gennaio 2001.</ref> La sua pittura è stata sostanzialmente e concordemente riconosciuta tra le più valide espressioni di una convinta e tenace adesione alla tradizione artistica dell'ultimo [[XIX secolo|Ottocento]] pittorico palermitano<ref>Teresa Viscuso, Onofrio Tomaselli 1866 - 1956, Palermo 1987, p.19.</ref>
}}
}}<ref>Teresa Viscuso, Onofrio Tomaselli 1866 - 1956, Palermo 1987, p.19.</ref>.
 
Artista prolifico, essendo uno dei più apprezzati ritrattisti di aristocratici, ricchi borghesi, e intellettuali della [[Belle Époque]] palermitana fu il maestro di alcune generazioni di pittori siciliani del primo Novecento fra cui [[Alfonso Amorelli]], ma anche di un altro celebre pittore bagherese, [[Renato Guttuso]], che per sua stessa ammissione considerò quale imprescindibile punto di riferimento per la realizzazione de ''La Zolfara''<ref> «Un giorno, proprio dinanzi ai Carusi, Guttuso ebbe a dire a Franco Grasso: "Io sono partito da qui."», T. Viscuso, Onofrio Tomaselli 1866 - 1956, p. 34.</ref>, il dipinto intitolato ''[[I Carusi]]'', di ispirazione verista, che Tomaselli presentò nel 1906 alla Esposizione internazionale di Milano e che si trova oggi alla [[Galleria d'arte moderna Sant'Anna]] di Palermo.<ref>Ugo Giuliani, www.exibart.com, 15 Gennaio 2001.</ref>