Nacque a [[Motta Visconti]], in [[provincia di Milano]], l'8 settembre del [[1873]] da una modesta e numerosa famiglia di contadini.Ebbe(aveva ben cinque fratelli ed una sorella). e ilIl padre morì di [[pellagra]] (una malattia provocata dall'alimentazione contadina di allora, costituita quasi esclusivamente di [[polenta]]) in un manicomio.None, non volendo pesare sulla madre, a cui era molto attaccato, all'età di tredici anni si trasferì a [[Milano]]. Qui trovò lavoro come garzone presso un fornaio. Fu in quel periodo che Caserio venne in contatto con gli ambienti anarchici locali e, a seguito degli scontri di Piazza Santa Croce in Gerusalemme avvenuti il [[primo maggio]] a [[Roma]], diventò anarchico egli stesso nel [[1891]]. Successivamente, fondò un piccolo circolo anarchico nella zona di Porta Genova denominato ''A pèe'' (in [[Dialetto milanese|milanese]] "a piedi", cioè "senza soldi"). [[Pietro Gori]] lo ricordava come "un compagno molto generoso"; raccontava di averlo visto, davanti alla Camera del Lavoro, dispensare ai disoccupati pane e opuscoli anarchici stampati con il suo misero stipendio. Nel [[1892]] venne identificato e schedato durante una manifestazione di piazza; arrestato per aver distribuito un opuscolo antimilitarista a dei soldati, fu costretto a fuggire, prima in [[Svizzera]], a [[Lugano]] e [[Ginevra (città)|Ginevra]], ed infine in [[Francia]], a [[Lione]], [[Vienne (Francia)|Vienne]] e [[Sète]].
[[File:Petit Journal Carnot assassination 1894.jpg|thumb|upright=0.7|Copertina de ''Le Petit Journal'' del 2 luglio 1894, con un'illustrazione dell'assassinio di Sadi Carnot]]