Massacri delle foibe: differenze tra le versioni
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Ciò non toglie che in opere storiche, l'argomento fosse dibattuto: ad esempio nel [[1980]], [[Arrigo Petacco]] - noto giornalista e saggista - illustrò la tragica realtà di questo massacro. Il suo racconto, pur all'interno di un'opera più ampia e con molte incertezze, prudenze ed omissioni, offriva un quadro sufficientemente completo, senza sottovalutare entità e ferocia delle stragi.
===Le nascita delle tesi negazioniste ===
Nel corso di 60 anni<ref>Pupo, Spazzali, Foibe, 2003<ref>, si sono succedute proposte di interpretazione che hanno conservato a lungo una capacità di presa sull'opinione pubblica, dovuta assai più ai loro legami con il dibattito politico che non alle loro capacità effettiva capacità di spiegare gli avvenimenti esplicative.
Del tutto prive di fondamento si sono dimostrate le ipotesi negazioniste, già dominanti nella storiografia iugoslava, che avevano rilanciato, trasformandolo in 'verità di Stato', il giudizio espresso fin dal 1945 dagli jugoslavi, secondo i quali "da parte del governo jugoslavo non furono effettuati né confische di beni, né deportazioni, né arresti, salvo che […] di persone note come esponenti fascisti di primo piano o criminali di guerra" (nota iugoslava del 9 giugno 1945).
Nasceva così il mito della "vendetta contro i fascisti", arrivato, variamente interpretato fino ai giorni nostri.
===L'inizio della ricerca storica negli anni '90===
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