Quo primum tempore: differenze tra le versioni
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[[File:Quo Primum tempore.JPG|thumb|La prima pagina della ''Quo primum tempore'']]
[[File:Hostilevado (Schumacher, Katholisches Religionsbüchlein) 001.jpg|thumb|Elevazione dell'[[Ostia (liturgia)|ostia]] durante la celebrazione eucaristica di [[rito tridentino]].]]
'''''Quo primum tempore''''' è una [[Costituzione Apostolica]] in forma di [[bolla pontificia]], promulgata il 14 luglio [[1570]] dal [[papa]] [[San Pio V]] secondo le direttive del [[Concilio di Trento]], al fine di stabilire una forma definitiva e per sempre valida della [[Santa Messa]] (che da allora viene anche detta [[Messa di San Pio V]]).
==Caratteristiche e destinazione della ''Quo primum tempore''==
La bolla pontificia, da allora, venne stampata su ogni [[messale]] d'altare.<ref>{{cita libro|titolo=MISSALE ROMANUM EX DECRETO SACROSANTI CONCILII TRIDENTINI RESTITUTUM SANCTI PII V PONTIFICIS MAXIMI IUSSU EDITUM ALIORUM PONTIFICUM CURA RECOGNITUM A PIO X REFORMATUM ET BENEDICTI XV AUCTORITATAE VULGATUM|edizione=XII Editio Taurinensis juxta typicam|editore=Marietti Sanctae Sedis Apostolicae et Sacrae Rituum Congregationis typographi|città=Augustae Taurinorum|anno=MCMXLIX|autore=Maurilius tituli Sancti Marcelli S.R.E. Presbyter Cardinalis Fossati Dei et Apostolicae Sedis gratia Archiepiscopus Taurinensis Sacrae Theologiae et Juris utriusque Facultatum Magnus Cancellarius|pagine=I-II}}</ref>
Il [[Papa]] dichiarò anche che la Messa di [[rito romano]] fosse l'unica da adottare e da osservare ovunque nel [[mondo]], in particolare nelle terre di nuova [[evangelizzazione]], eccettuati solamente i riti esistenti da almeno 200 anni. San Pio V vietò inoltre qualsiasi cambiamento della Messa,<ref>{{quote|XII - Nessuno dunque, e in nessun modo, si permetta con temerario ardimento di violare e trasgredire questo Nostro documento: facoltà, statuto, ordinamento, mandato, precetto, concessione, indulto, dichiarazione, volontà, decreto e inibizione. Che se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo.
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