==Interval training o Steady State per il dimagrimento==
{{vedi anche|Steady State Training}}
Tradizionalmente, l'attività aerobica a frequenza costante e ad intensità moderata, denominato ''[[Steady State Training|Steady State Training (SST)]]'', veniva ritenuto, almeno in passato, come il metodo più indicato per ridurre la percentuale di grasso corporeo, soprattutto se svolto ad intensità inferiori. L'SST a bassa e media ''intensità'' è stato spesso giudicato più adatto a questo scopo se paragonato con l' ''interval training'' perché permette, a parità di consumo calorico, un maggiore dispendio lipidico<ref name="Romijn">Romijn et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8214047 Regulation of endogenous fat and carbohydrate metabolism in relation to exercise intensity and duration]''. Am J Physiol. 1993 Sep;265(3 Pt 1):E380-91.</ref>.Ciò è dato dal fatto che l'esercizio a ''intensità'' moderate esalta il dispendio di grassi, al contrario maggiore è l'aumento dell' ''intensità'' e maggiore e il dispendio di carboidrati a scapito dei grassi<ref name="McArdle1">William D. McArdle, Frank I. Katch, Victor L. Katch. ''Exercise Physiology: Energy, Nutrition, and Human Performance''. Lippincott Williams & Wilkins, 2006. ISBN 0781749905</ref><ref>Hargreaves M. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10744352 Skeletal muscle metabolism during exercise in humans]''. Clin Exp Pharmacol Physiol. 2000 Mar;27(3):225-8.</ref>. Tuttavia, questa teoria non considera che anche il dispendio energetico totale per unità di tempo è molto basso, di conseguenza l'incremento del metabolismo e della termogenesi durante ([[Termogenesi indotta dall'esercizio|EAT]]) e dopo ([[EPOC (metabolismo)|EPOC]]) l'allenamento sono minimi. Mentre l'esercizio aerobico ad alta ''intensità'' richiede una maggiore percentuale energetica/calorica da fonti glucidiche, l'ammontare di calorie totali, e delle calorie da fonti lipidiche, può essere maggiore rispetto all'esercizio ad ''intensità'' inferiori. Ma è ancora più rilevante il fatto che l'esercizio aerobico ad alta ''intensità'' ecceleraaccelera il metabolismo dei grassi e il metabolismo basale potenzialmente per 24 ore<ref>Bielinski et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3893093 Energy metabolism during the postexercise recovery in man]''. Am J Clin Nutr. 1985 Jul;42(1):69-82.</ref><ref>Treuth et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8883001 Effects of exercise intensity on 24-h energy expenditure and substrate oxidation.]''. Med Sci Sports Exerc. 1996 Sep;28(9):1138-43.</ref>. Questo incremento acuto del metabolismo basale e del metabolismo dei grassi, e quindi del dispendio lipidico a scapito dei carboidrati, ha un effetto positivo sulla perdita di grasso. Più recentemente ha cominciato a farsi strada l'idea che l' ''interval training'' sia meglio indicato per ridurre il grasso corporeo, nonostante durante l'attività il dispendio calorico attinga in maniera notevolmente maggiore dai carboidrati. Va quindi precisato, che una delle principali differenze tra i due metodi sta nel fatto che a parità di dispendio energetico/calorico, i substrati energetici utilizzati durante le due sessioni differisce notevolmente. Un programma ad alta ''intensità'' favorirà principalmente il consumo di glicogeno durante l'esercizio, mentre uno a moderata o bassa ''intensità'' sfrutterà prevalentemente lipidi<ref name="Thompson">Thompson et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9660155 Substrate use during and following moderate- and low-intensity exercise: implications for weight control]''. Eur J Appl Physiol Occup Physiol. 1998 Jun;78(1):43-9.</ref>. Per fare un esempio, è stato riconosciuto che l'attività aerobica di bassa ''intensità'' (33% VO<small>2</small>max) e di lunga durata o alto ''volume'' (90 min), risulta in una maggiore ossidazione totale di grassi rispetto all'attività fisica di ''intensità'' moderata (66% VO<small>2</small>max) e durata più ridotta (45 min), ma dal simile dispendio calorico<ref name="Thompson" />. In base all'interpretazione di questi dati, molti sono stati portati a sostenere che senza dubbio uno ''Steady State Training'' a moderata o bassa ''intensità'' risulti un metodo migliore per bruciare grasso, senza considerare che il dispendio energetico post-allenamento (EPOC) e l'impatto metabolico globale dell'allenamento, in cui aumenta il consumo di grassi a scapito dei carboidrati<ref name="Binzen">Binzen et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11404658 Postexercise oxygen consumption and substrate use after resistance exercise in women]''. Med Sci Sports Exerc. 2001 Jun;33(6):932-8.</ref>, è più dipendente dal fattore ''intensità''<ref name="Bryner">Bryner et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9013436 The effects of exercise intensity on body composition, weight loss, and dietary composition in women]''. J Am Coll Nutr. 1997 Feb;16(1):68-73.</ref>. In altre parole, l'SST è stato spesso giudicato superiore per il semplice motivo che il dispendio calorico a carico dei lipidi, esclusivamente correlato alla durata del gesto atletico, è maggiore. Tuttavia il dispendio lipidico generale, al di fuori del periodo di allenamento, pare essere maggiore con l' ''Interval training''. L'EPOC rappresenta l'aumento del dispendio energetico a seguito dell'attività fisica, e risulta come un importante fattore in grado di incidere sul dimagrimento proprio per l'aumento della spesa lipidica. Comparando l'esercizio a bassa ''intensità'' (50% VO<small>2</small>max) con quello a media ''intensità'' (75% VO<small>2</small>max), a parità di dispendio calorico l'esercizio a maggiore ''intensità'' impone un notevole aumento dell'entità del EPOC<ref>Phelian et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9100214 Post-exercise energy expenditure and substrate oxidation in young women resulting from exercise bouts of different intensity]''. Journal of the American College of Nutrition, 1997. 16(2), 140-146.</ref>. Questa constatazione coincide con l'osservazione che ''intensità'' superiori, attorno alla soglia anaerobica (cioè alte ''intensità'', attorno al 85% FC<small>max</small>) per un minimo di 10 minuti sembrano stimolare per circa 24 ore la massima secrezione di GH, cioè un ormone dalle forti proprietà lipolitiche<ref>Felsing et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1619005 Effect of low and high intensity exercise on circulating growth hormone in men]''. J Clin Endocrinol Metab. 1992 Jul;75(1):157-62.</ref><ref>Godfrey et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12797841 The exercise-induced growth hormone response in athletes]''. Sports Med. 2003;33(8):599-613.</ref>. I risultati scientifici mettono in discussione e ridimensionano lo ''Steady State Training'' come metodo più adatto per il dimagrimento rispetto al ''interval training'' o all'esercizio cardio ad alta intensità, proprio per il fatto che gli incrementi del metabolismo basale, della termogenesi da attività fisica (EAT) e del EPOC, cioè tutti parametri in grado di segnalare un incremento del metabolismo dei grassi<ref name="Binzen" />, vengono aumentati con una maggiore ''intensità'' dell'esercizio<ref>Bahr, R. and Sejersted, O.M. 1991. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1861633 Effect of intensity of exercise on excess postexercise O2 consumption]''. Metabolism. 1991 Aug;40(8):836-41.</ref>.
===La ricerca===
In anni recenti sono venuti a crearsi numerosi dibattiti, non solo tra i ricercatori, ma anche tra i professionisti del dimagrimento e del fitness, su quale dei metodi, tra ''Steady State'' e ''Interval training'', fosse superiore per questo scopo. Mentre è stato senza dubbio provato che lo ''Steady State'' possa favorire efficacemente la perdita di grasso, gran parte della letteratura scientifica sembra dare maggior credito all' ''Interval training'' (e quindi anche al HIIT), ribadendone la superiorità in termini di dimagrimento.
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