Comunità ebraica di Naro: differenze tra le versioni

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"musulmani" anziché "mussulmani"
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La '''Comunità ebraica di Naro'''.
 
Gli ebrei di Naro sono menzionati per la prima volta in un brevetto di re [[Ruggero I]] risalente all'anno 1094.
 
A [[Naro]] la comunità ebraica contava alcune centinaia di persone ed era retta da propri magistrati detti Proti.
Ogni comunità infatti aveva i Proti, la sinagoga e il rabbino, pagava la Gesia, cioè la tassa per praticare il proprio culto, come i cristiani l'avevano pagata ai mussulmanimusulmani durante il dominio di questi in Sicilia. Gli Ebrei erano esperti nei lavori in ferro, avevano in mano i commerci, non potevano coltivare la terra per non trasmettere ad essa la maledizione da cui si credevano colpiti, dovevano contribuire alla difesa delle mura cittadine, prestavano denaro ad interesse: proibito ciò ai cristiani per una interpretazione di un passo del Genesi «Tu mangerai il pane guadagnato col sudore della tua fronte », e far fruttare il denaro dato in prestito era considerato «non lavoro», ma pura e semplice usura.
 
La giudecca si trovata nei pressi della [[Porta_d'Oro_(Naro)|Porta d'Oro]] il cui nome deriva dalla ricchezza proveniente dai commerci degli ebrei della locale comunità ebraica che proprio vicino a tale porta avevano il loro ghetto.