Strage di Vergarolla: differenze tra le versioni

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==L'inchiesta inglese==
[[File:Relazione Vergarolla.png|thumb|Una pagina della relazione finale della commissione d'inchiesta inglese. La citazione del comandante Erskine è nel riquadro]]
Il comando inglese, attivò immediatamente la Polizia Civile. I documenti di quelle indagini sono conservati a Washington e mostrano che l'inchiesta sul luogo della strage e attraverso le testimonianze raccolte spinsero le autorità, una settimana dopo, a istituire una Corte Militare d'inchiesta per verificare se fu dolo o incidente.<ref>G. Dato, op. cit, pp. 35-57.</ref> la polizia, la Corte, riuscirono a determinare le responsabilità della strage, aumentando i dubbi su alcune circostanze. La relazione finale della Corte raggiunse le seguenti conclusioni<ref>Ampi stralci della relazione in L. Mazzarolli, ''18 agosto 1946: strage di Vergarolla. Incidente o crimine?'', in ''L'Arena di Pola'', n.7, 31 luglio 2006, p. 5</ref>:
 
* Gli ordigni erano stati messi in stato di sicurezza, ed in seguito controllati varie volte, sia da militari italiani, sia alleati. Un ufficiale britannico di nome Klatowsky affermò di aver ispezionato tre volte le mine - l'ultima il 27 luglio - concludendo che le stesse potessero essere fatte esplodere solo intenzionalmente<ref>Le mine in dotazione alla [[Regia Marina]] erano normalmente di forma sferica ed equipaggiate con degli inneschi detti "urtanti" i quali, una volta colpiti con energia sufficiente, avrebbero fatto esplodere l'ordigno. Sul tema si veda l'articolo di C.D'Adamo, ''Le mine''[http://www.regiamarina.net/arsenals/mines/mines_it.htm]</ref>.